L’INPS ha annunciato il rilascio del nuovo modello RED precompilato, uno strumento volto a semplificare la dichiarazione reddituale in capo ai pensionati della Gestione Integrata residenti in Italia.
Obiettivo, aiutare i titolari di pensione soggette a verifica del requisito di reddito di aggiornare e completare i dati necessari al mantenimento del beneficio.
Modello RED precompilato: cosa contiene
Come annunciato con il messaggio n. 4668 pubblicato il 27 dicembre scorso, il nuovo servizio INPS per la presentazione del Modello RED precompilato permette all’utente di visualizzare i dati reddituali e patrimoniali consolidati negli archivi dell’Istituto di Previdenza.
Queste informazioni sono provenienti da diverse fonti:
- modelli RED resi dal cittadino tramite il servizio online “RED Semplificato”, oppure, tramite il Contact Center INPS o presso le Strutture territoriali dell’Istituto;
- modelli RED trasmessi per il tramite dei soggetti abilitati all’assistenza fiscale convenzionati con l’Istituto (CAF/liberi professionisti);
- Agenzia delle Entrate, con riferimento alle informazioni reddituali rilevanti presenti nelle dichiarazioni fiscali (modelli CU, 730, REDDITI PF e integrativi);
- ricostituzioni elaborate dalle Strutture territoriali dell’INPS o effettuate in modalità massiva centralmente e banche dati dell’Istituto.
Come usare il RED precompilato
I pensionati possono utilizzare il modello RED precompilato autenticatosi con la propria identità digitale (SPID almeno di 2° livello, CIE, CNS), confermando o modificando e integrando il set di dati precompilati.
Sono attive anche finestre pop up informative una chat bot interattiva.
=> Modello RED: chi è esonerato dall'obbligo per pensionati
Per quali campagne è attivo il RED precompilato
Il nuovo modello RED precompilato è reso disponibile in via sperimentale dalla campagna RED ordinaria 2024, così come dalla campagna RED solleciti 2023.
Come ogni anno, infatti, entro febbraio è prevista la Dichiarazione Reddituale delle informazioni reddituali che servono a confermare il diritto alla prestazione per i pensionati con divieto di cumulo. Si tratta del sollecito rispetto all’ordinaria scadenza di novembre scorso.
La mancata comunicazione ha come conseguenza la sospensione o la revoca della prestazione.