In Italia, così come in altri Paesi industrializzati, è in atto una rivoluzione del lavoro che va di pari passo con i cambiamenti demografici: sempre più over 55, infatti, sono impegnati nella ricerca di lavoro e le aziende sono chiamate a individuare nuove soluzioni per impiegare queste risorse, affiancandole ai più giovani.
Secondo l’indagine condotta dal portale di ricerca e offerta occupazionale AppLavoro.it, infatti, il bisogno di cambiare lavoro e reinventarsi una professione coinvolge molti over 55, tanto che la percentuale dei lavoratori in cerca di impiego appartenenti a questa fascia di età è la stessa dei giovani tra i 18 e i 24 anni, pari al 9%.
Sono lavoratori maturi ancora lontani dalla pensione ma dotati di professionalità, esperienza e competenze, che possono essere spese in tutti i settori professionali. Questo scenario ha spinto i Paesi industrializzati a trovare soluzioni ad hoc per accogliere i lavoratori over, soprattutto pensando che nel 2030 questi ultimi rappresenteranno in media il 25% degli occupati.
Per quanto riguarda l’Italia, nello specifico, non mancheranno nuove sfide da affrontare per garantire opportunità occupazionali ai lavoratori più anziani:
Non è sicuramente semplice il reinserimento nel mondo del lavoro per chi ha superato la soglia dei 50 anni, soprattutto se nel corso della vita lavorativa non ci si è impegnati in corsi di formazione e aggiornamento – dichiara Marco Contemi, fondatore di AppLavoro.it -. Il rischio, infatti, è di ritrovarsi completamente inadeguati alle attuali esigenze delle aziende e delle nuove tecnologie impiegate nei processi di produzione.
Secondo Contemi le imprese italiane dovrebbero ispirarsi di più ai modelli europei, soprattutto tedeschi e svizzeri, prevedendo periodicamente corsi di aggiornamento costanti per assicurare ai propri dipendenti senior lo stesso livello di formazione e ridurre il gap generazionale.