C’è una differenza di 8mila euro tra gli stipendi degli uomini e delle donne dipendenti nelle aziende italiane.
Il gap è determinato soprattutto dalla maggior diffusione fra le lavoratrici dei contratti di lavoro part-time, una scelta che però quasi sempre è dovuta alla necessità di dover conciliare i tempi di lavoro e famiglia.
I dati si rilevano dal consueto monitoraggio INPS sui lavoratori dipendenti del settore privato, che analizza un anno di lavoro dal punto di vista retributivo e contrattuale.
Quanto guadagnano uomini e donne dipendenti in Italia
La retribuzione media è pari a 22.839 euro per i dipendenti del settore privato, aumenta con il crescere dell’età (fino alla classe 55–59 anni) ed è costantemente più alta per il genere maschile:
- gli uomini percepiscono uno stipendio lordo annuo di 26.227 euro,
- le donne incassano in un anno 18.305 euro di RAL.
Un gap di genere di genere di quasi 8mila euro dovuto in particolare alla maggior frequenza del lavoro a tempo parziale fra le lavoratrici: 3 milioni 584mila 665 contro i 2 milioni 66mila 260 della controparte maschile.
Contratti part-time: uomini e donne a confronto
La quota di lavoratori uomini con almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale è pari al 21% contro il 49% delle lavoratrici. Oltre il doppio.
In tutto, invece, gli uomini sono il 57,2% dei lavoratori del privato, quindi da questo punto di vista il differenziale di genere è al 14,4%. Il part-time, rileva l’INPS, è una modalità che caratterizza soprattutto la partecipazione femminile:
nelle tre forme di part-time, orizzontale verticale e misto, la componente femminile nel 2022 rappresenta rispettivamente il 66,8%, il 63,5% e il 70,4%
Differenze retributive di genere per età
Per quanto riguarda la differenza retributiva legata all’età, il gap risultaè strettamente connesso alla stipula di contratti di lavoro stagionale o a termine, rilevante soprattutto per le classi di età più giovani. Rispetto alla media complessiva di giornate retribuite pari a 244, si riscontrano valori molto bassi tra i lavoratori sotto i 20 anni (79 giornate) e nella classe 20 – 24 anni (177 giornate).
Rispetto al genere, le lavoratrici con contratti intermittenti sono il 52%.
La fotografia geografica
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il 31,6% dei lavoratori dipendenti è impiegato nelle regioni del Nord-Ovest, segue il Nord-Est con il 23,5%, il Centro con il 20,7%, il Sud con il 16,9%, le Isole con il 7,3% e infine lo 0,1% lavora all’estero. Le retribuzioni medie nel 2022 presentano valori più elevati nel Nord, con un forte divario soprattutto rispetto al Mezzogiorno, dove sono più basse anche le giornate retribuite nel corso dell’anno
Ulteriori dettaglio nell’ultimo Osservatorio INPS sui dipendenti del settore privato.