Online le istruzioni INPS sui conguagli dei fringe benefit 2023: in base alla Circolare 3884/2023, sui bonus benzina concessi ai dipendenti non si pagano i contributi solo se il loro valore è ricompreso nel tetto annuo dei benefit esentasse.
Spieghiamo bene come funziona la tassazione in busta paga di queste somme, in base alle norme generali ed a quelle specifiche sui buoni carburante 2023.
I fringe benefit 2023, per dipendenti con o senza figli
I fringe benefit esentasse non sono assoggettati a contribuzione, dunque sono esclusi oltre dalla base imponibile fiscale e previdenziale, fino al raggiungimento della franchigia annua di 258,23 euro.
Per il periodo d’imposta 2023, in base al DL 48/2023, tale tetto annuo è stato portato a 3mila euro per i dipendenti con figli, ricomprendendo in tale soglia anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle bollette domestiche di acqua, luce e gas.
Queste ultime voci costituiscono un’eccezione alla regola: nel tetto ordinario per la generalità dei lavoratori, infatti, le bollette non sono ricomprese. Dunque, i rimborsi 2023 delle bollette ai lavoratori senza figli sono sottoposti a tassazione ordinaria e relativa contribuzione, quelli ai dipendenti con figli sono esenti perché inserite nei fringe benefit “speciale”.
Come si calcolano i 200 euro del bonus benzina 2023
Ancor più complesso il discorso per i buoni benzina introdotto dall’articolo 1, comma 1, del decreto legge 5/2023. Si tratta di 200 euro che non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente.
Come sottolinea l’INPS, in questo caso l’esenzione è solo fiscale e non anche contributiva. Quindi, i 200 euro concorrono all’imponibile contributivo a meno che non rientrino nel limite generale dei fringe benefit, nel qual caso sono esenti sia dalle tasse sia dai contributi.
In altri termini, se il dipendente che utilizza i 200 euro di bonus benzina non supera comunque la soglia dei fringe benefit (3mila euro per i genitori con figli e 258,23 euro per gli altri), allora applica l’esenzione anche alle spese di carburante.
Diversamente, la quota di bonus benzina eccedente la soglia dei fringe benefit è assoggettata a contribuzione previdenziale.
Resta applicabile la regola generale sui fringe benefit: se a fine anno vengono superati i tetti, viene assoggettata a normale imposizione fiscale l’intera somma (e non solo la parte eccedente), e per determinare i limiti si tiene conto anche dei fringe benefit eventualmente erogati da altri datori di lavoro.
Istruzioni per il conguaglio dei datori di lavoro
Le modalità operative per le operazioni di conguaglio sono le seguenti:
- il datore di lavoro porterà in aumento della retribuzione imponibile del mese cui si riferisce la denuncia l’importo dei fringe benefit corrisposti nel periodo d’imposta 2023, non assoggettato a contribuzione nel corso dell’anno qualora, anche a seguito di cumulo con quanto erogato dal precedente datore di lavoro, risulti complessivamente superiore a 3mila euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico, oppure a 258,23 euro per la restante platea di lavoratori dipendenti;
- lo stesso datore provvederà a trattenere al lavoratore la differenza dell’importo della quota del contributo a carico dello stesso non trattenuta nel corso dell’anno.
La circolare dettaglia il modo in cui si espongono i dati nella sezione “PosContributiva” del flusso UniEmens.