Anche per l’anno accademico in corso è applicabile il bonus IRPEF per studenti universitari fuori sede, volto ad agevolare la stipula dei contratti di affitto di giovani che frequentano corsi molto lontano da casa. Il risparmio fiscale può arrivare a 500 euro.
Vediamo in dettaglio come funziona il bonus, quali requisiti e documenti servono e la procedura da seguire per ottenerlo.
Cos’è il bonus studenti universitari fuori sede?
Il Bonus Studenti Universitari Fuori Sede è una detrazione del 19% sul canone di locazione annuale, fino a un massimo di 2.633 euro. Lo sgravio compensa parte dei costi di alloggio necessari e vivere lontano da casa durante l’esperienza universitaria.
Non va confuso con il bonus università per l’affitto di studenti, previsto per il 2024-2026 dal PNRR per creare posti letto in alloggi o residenze universitarie (non destinato, dunque, ai contribuenti).
Come funziona il bonus studenti nel 730?
La detrazione è strutturale, prevista dall’articolo 15, comma 1, lett. i-sexies) del TUIR nell’ambito dei bonus IRPEF utilizzabili tramite modello 730.
La detrazione nel 730, riconosciuta annualmente, si inserisce tra le voci di spesa detraibili secondo le regole consuete. Nel quadro E del modello 730, nei righi da E8 a E10, alla voce Altre spese:
- in colonna 1 si inserisce il codice “18”;
- in colonna 2 si indica l’importo delle spese sostenute per i canoni di locazione degli studenti fuori sede.
A quanto ammonta il bonus studenti fuori sede?
Il bonus è pari al 19% IRPEF del canone annuo di affitto, fino a un massimo di 2.633 euro. Tuttavia, l’applicabilità e l’importo della detrazione tengono conto anche di altri fattori.
Le spese detraibili includono i canoni di locazione derivanti da contratti stipulati o rinnovati secondo la Legge n. 431 del 1998, canoni relativi a contratti di ospitalità, assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fini di lucro e cooperative.
Non si possono invece detrarre le spese condominiali, il riscaldamento e il deposito cauzionale dell’affitto.
Chi può fare richiesta del bonus universitari?
Per ottenere questa detrazione, gli studenti devono essere iscritti a un’università in un Comune diverso da quello di residenza, ad almeno 100 Km di distanza, in una Provincia diversa. L’immobile affittato deve essere nel Comune dell’università o nei comuni limitrofi.
Tutti i tipi di facoltà, istituti tecnici superiori (I.T.S.), conservatori di musica e istituti musicali riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca possono beneficiare di questo bonus.
Chi è escluso dal bonus studenti fuori sede?
Sono esclusi dal bonus gli studenti che frequentano un’università nello stesso Comune di residenza oppure in uno che dista meno di 100 Km di distanza, anche se ricadente in una diversa Provincia.
Come fare richiesta del bonus universitari
Il bonus viene erogato sotto forma di detrazione fiscale al 19% per lo studente o, in alcuni casi, per la famiglia.
Per ottenere il bonus, bisogna inserire l’importo speso per i canoni di locazione nel Modello 730 o nel modello Redditi nel quadro E, nei righi da E8 a E10, sotto la voce “Altre spese”.
Con quali scadenze 2024?
La scadenza per la detrazione nel modello 730 è il 30 settembre per chi presenta il 730 e il 15 ottobre per chi utilizza il modello Redditi PF.
Documenti da conservare: quali sono?
Per usufruire della detrazione per le spese degli universitari fuori sede nel Modello 730, è importante conservare alcuni documenti tra cui: copia del contratto di locazione, ricevute di pagamento, documenti alternativi come estratti conto bancari, copie di bollettini postali o pagamenti effettuati tramite PagoPA o applicazioni smartphone autorizzate da Istituti di moneta elettronica.
Quali contratti di affitto ammessi al Bonus studenti fuori sede?
Sono ammessi soltanto i canoni di locazione con contratti:
- con i requisiti previsti dalla Legge 431/1998 (anche a canone libero);
- di ospitalità stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fini di lucro e cooperative (le spese di pulizia della camera e i pasti sono deducibili se inclusi nel servizio con addebito unico);
- a uso transitorio o per posto letto, anche contratto specifico per studenti.