Nell’era moderna, in cui la tecnologia sembra governare gran parte delle nostre vite, un semplice messaggio di testo può cambiare il destino di intere famiglie. È quanto è successo recentemente a ben 160.000 famiglie italiane beneficiarie del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza, che hanno ricevuto da parte dell’INPS un messaggio contenente l’annuncio dello stop al sussidio.
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Questo SMS comunicava loro che il loro sostegno economico, su cui spesso contavano per far fronte alle spese quotidiane, sarebbe stato sospeso a partire dal mese di agosto.
La ragione di questa sospensione risiede nella nuova normativa che ha portato a una riformulazione dei criteri di accesso al Reddito di Cittadinanza. Secondo questa normativa, saranno esclusi coloro che appartengono a nuclei familiari senza componenti disabili, minori, over 65 o persone in carico a servizi socio-sanitari. In altre parole, chi non rientra in queste categorie sarà considerato “occupabile” e quindi escluso dall’Assegno di Inclusione (AdI) che entrerà in vigore dal prossimo primo gennaio.
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Vediamo in dettaglio cosa sta accadendo.
Nuovi SMS di stop RdC in arrivo
Il testo del messaggio inviato a 160mila persone era piuttosto eloquente:
Domanda di RDC sospesa come previsto dall’art. 13 del DL 48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali.
Questo messaggio ha causato non poche polemiche politiche e sui social, che ancora non accennano a placarsi. L’INPS sta quindi cercando di capire come gestire al meglio questa fase delicata. Da un lato, c’è la necessità di fornire una migliore informazione: gli SMS inviati a luglio sembrano essere partiti in automatico con l’ultima erogazione del RdC, creando confusione tra i destinatari. Dall’altro, c’è il timore che questa situazione possa aumentare ulteriormente le tensioni tra coloro che si sentono esclusi dal Reddito di Cittadinanza, facendo affollare ancora di più i Comuni e le sedi dell’INPS.
Intanto, dal 25 agosto o, in ogni caso, entro fine mese, è atteso l’invio da parte dell’INPS di altri 32.850 SMS simili e, entro dicembre, ne arriveranno altri 40 mila.
Tuttavia, a differenza dei precedenti messaggi, questa volta l’INPS cercherà di fornire ulteriori dettagli ai destinatari sui possibili percorsi per recuperare il sostegno economico di cui avevano beneficiato. La comunicazione spiegherà che il Reddito di Cittadinanza potrà essere recuperato o tramite la presa in carico da parte dei Comuni o attraverso l’avvio di percorsi di formazione presso i centri per l’impiego. Inoltre, non è escluso che un messaggio simile di chiarimento possa essere inviato anche ai 160.000 nuclei familiari già sospesi a luglio.
Tuttavia, c’è ancora un problema da affrontare: alcuni dei 160.000 destinatari degli SMS di luglio erano, in realtà, idonei a continuare a ricevere il Reddito. Questi sono coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali dei comuni nell’ultimo mese. Le comunicazioni tra i Comuni, il Ministero del Lavoro e l’INPS non sono aggiornate in tempo reale, e gli ultimi dati sulla presa in carico dei sindaci risalgono ai primi di luglio. Questa situazione sta creando non pochi problemi, poiché alcune persone potrebbero avere bisogno del RdC ma non vengono considerate a causa di errori nella comunicazione tra le istituzioni.
L’INPS ha inoltre reso noto che i beneficiari sospesi, ma non idonei a essere inseriti nel mondo del lavoro anche se non presentano componenti fragili all’interno del nucleo familiare, dovrebbero ricevere una comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali dei Comuni entro la fine di ottobre, tramite la piattaforma GePi. In questo caso, il RdC continuerà ad essere erogato fino alla fine dell’anno, quando sarà sostituito dall’Assegno di Inclusione, che tuttavia avrà requisiti di accesso più stringenti.
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Cosa fare se si riceve l’SMS di stop al RdC
Le persone che ricevono il messaggio devono visitare il sito dell’INPS e, se interessati, fare richiesta per la misura chiamata Supporto Formazione Lavoro (SFL). Questa misura è rivolta a coloro che sono considerati “occupabili” e li aiuta a trovare un lavoro attraverso un percorso di formazione professionale. La piattaforma INPS è stata attivata il 1° settembre e offre anche corsi di formazione con un beneficio di 350 euro per un massimo di 12 mensilità.