Le aziende italiane stanno riscontrando difficoltà nel reperimento di manodopera. Dal 2022 al 2023, la percentuale di assunzioni difficili da effettuare è salita dal 40,3% al 47,9%. Questo è ciò che emerge da un recente rapporto Confartigianato, che evidenzia la preoccupazione degli imprenditori per questo fenomeno in crescita, che mette a rischio il Made in Itay in molti settori chiave, da quelli più tradizionali all’Hi-Tech.
La difficoltà di reperimento per il mese di agosto 2023, secondo Unioncamere Anpal si attesta al 47,5%, con le aree aziendali più in difficoltà che risultano essere installazione e manutenzione (64,2%), progettazione e Ricerca&Sviluppo (61,2%) e sistemi informativi (52,9%).
Professioni più “introvabili”
I settori in cui si riscontrano le maggiori difficoltà sono diversi. In particolare, le professioni più difficili da trovare sono i tecnici specializzati in carpenteria metallica (70,5%), costruzioni (69,9%) e conduzione di impianti e macchinari (56,6%).
Secondo il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior, i più difficili da reperire sono:
- Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,8%),
- Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,1%),
- Fabbri ferrai costruttori di utensili (70,1%),
- Tecnici in campo ingegneristico (69,3%),
- Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (66,8%),
- Ingegneri (63,3%).
Bollettino Anpal di agosto 2023
Le regioni con scarsità di manodopera
A livello territoriale, Confartigianato segnala che le aziende che faticano di più a trovare dipendenti si trovano soprattutto in Trentino-Alto Adige (61,6%), seguito da Valle d’Aosta (57,1%), Umbria (54,6%), Friuli-Venezia Giulia (53,3%), Emilia-Romagna (52,7%), Piemonte (52%) e Veneto (51,4%).
Ma la situazione sta peggiorando in tutta Italia: per il 32,4% dei casi è dovuto alla mancanza di candidati per i posti ricercati, per un 10,8% per la scarsa preparazione dei candidati.
La fotografia del B0llettino Excelsior
Strategie per reperire personale qualificato
Per far fronte a questa carenza, il report Confartigiananto evidenzia che le aziende stanno intensificando le collaborazioni con istituti tecnici e professionali, e investendo in stage, tirocini e percorsi per le competenze trasversali.
Inoltre, stanno offrendo pacchetti di welfare aziendale, flessibilità dell’orario di lavoro, smart working, e interventi per migliorare il clima aziendale.
L’opinione di Confartigianato
Per Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, l’emergenza manodopera è uno dei principali problemi per le imprese italiane.
il dibattito su salario minimo e lavoro povero deve allargarsi ad affrontare con urgenza il vero problema del Paese: la creazione di lavoro di qualità.
Secondo Granelli, è necessario un’operazione di politica economica e culturale che avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani e rilanciare il Made in Italy.