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Riforma Pensioni, le proposte sulla flessibilità in uscita

di Anna Fabi

Pubblicato 27 Luglio 2023
Aggiornato 30 Luglio 2023 09:40

Riforma Pensioni: al vertice tra Governo e Sindacati sulla flessibilità in uscita sono state rinviate le decisioni all'autunno, tavoli dopo l'estate.

Anche il nuovo appuntamento tra Governo e Sindacati sulla Riforma Pensioni si è concluso con un nulla di fatto: il vertice del 26 luglio sulla flessibilità doveva definire le misure da inserire nella Legge di Bilancio 2024 ma è stato tutto rimandato in autunno.

Si attendono nel frattempo gli esiti dell‘Osservatorio sulle pensione per capire se ci sono margini per alleggerire alcuni vincoli per i contributivi puri.

Riforme: quali proposte per le Pensioni 2024?

Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale scadranno il 31 dicembre e per conoscerne il destino toccherà aspettare ancora, visto che neppure durante il nuovo incontro il Ministero ha espresso pareri e intenzioni specifiche.

Alcune indiscrezioni indicano la possibilità di lavorare sulla Quota 96 per gli usuranti (uscita a 60-61 anni d’età con 35 di versamenti per alcune categorie), ma per ora nulla è confermato.

L’ipotesi più probabile continua a sembrare quella della proroga di Quota 103 (che prevede la possibilità di uscire con 62 anni di età e 41 anni di contributi) ma le certezze si avranno solo quando il Governo metterà mano alla Manovra vera e propria.

Un altro tema caldo in vista di questo appuntamento è l’Opzione Donna (che i Sindacati chiedono di riproporre con i requisiti precedenti al 2022, eliminando i vincoli di appartenenza a specifiche categorie). Non sembra però una strada facilmente percorribile.

Riforma Pensioni: cosa chiedono i sindacati

Le richieste di Cgil, Cisl e Uil si concentrano sulla futura riforma. Si tratta comunque di proposte già note, contenute nella piattaforma dei sindacati confederali per la riforma delle pensioni.

Nel medio-lungo termine, i Sindacati hanno ribadito le proprie posizioni: pensione a 62 anni, pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

A tendere, si chiede poi l’eliminazione dei paletti relativi alla pensione contributiva. Con le attuali regole, sottolinea la Cisl, «se non si raggiunge una pensione di almeno 754 euro al mese, la pensione di vecchiaia è rinviata a 71 anni e quindi conviene l’assegno sociale che si ottiene a 67 anni». Oppure l’estensione di strumenti con gli incentivi all’esodo, l’isopensione, o il contratto di espansione alle piccole e medie imprese.

Il tavolo con il Governo prosegue dopo la pausa estiva: il 5 settembre di parlerà di pensione delle donne, il 18 settembre è il turno della previdenza complementare.

Come sarà la riforma delle pensioni 2024

L’ipotesi più probabile per le prime misure di riforma pensioni in Manovra 202e sembra quella di attuare una proroga di Quota 103 anticipa la pensione anticipata (a 62 anni con 41 di contributi), di 5 anni rispetto ai requisiti Fornero (67 anni e 20 di contributi) con il rinvio della Quota 41 per tutti (senza requisito di età).