La cassa integrazione per eventi climatici nel settore edile e agricolo è esclusa dal totale delle giornate di Cigo previste annualmente, mentre per l’agricoltura si prevede la possibilità di frazionare a ore i periodi coperti dall’ammortizzatore sociale: sono due novità previste dal decreto di Governo approvato in Consiglio dei Ministri sull’emergenza caldo.
Per il resto, si discute ancora delle Linee Guida che dovrebbero introdurre ulteriori strumenti per gestire l’emergenza caldo sui luoghi di lavoro. L’idea, in base a quanto comunica il ministero del Lavoro, è quella di predisporre un Protocollo nazionale, lasciando poi alla contrattazione territoriale la declinazione nei vari settori e nelle diverse situazioni lavorative.
Decreto Emergenza climatica: cosa prevede
Il Consiglio dei Ministri, nella serata del 26 luglio, ha approvato l’annunciato decreto legge per la tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. A presentarlo alla stampa, il Ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, il Ministro del Lavoro Marina Calderone e quello per la Protezione Civile Nello Musumeci, che ha anche reso un’informativa sulle emergenze in atto e sulle contro-misure adottate.
CIGO e CISOA aggiuntive
Il provvedimento introduce la possibilità di chiedere una specifica cassa integrazione aggiuntiva in edilizia e agricoltura in caso di eventi non prevedibili o evitabili. Nello specifico, le aziende dei due settori – particolarmente esposti dagli eventi climatici di questi giorni – possono chiedere la CIG escludendola dal conteggio normalmente previsto (52 settimane di cassa ordinaria nel biennio mobile in edilizia e 90 giorni nell’anno solare per la CISOA in agricoltura).
Dunque, integrazione salariale anche in caso di riduzione dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero e periodi in cassa non conteggiati ai fini del limite delle 90 giornate annue (sono equiparati a periodi lavorativi ai fini del requisito delle 181 giornate di effettivo lavoro). Ricapitolando:
- per le attività nel settore edile, lapideo ed escavazioni da luglio a dicembre 2023, neutralizzazione dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per emergenze climatiche;
- trattamento d’integrazione salariale agricola (CISOA) per eventi climatici, dalla data di entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2023, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro, non si conteggiano ai fini del massimale annuo.
Il plafond aggiuntivo di cassa integrazione è utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre 2023, finanziato con 10 milioni di euro. L’intenzione di Governo è di renderle la misura strutturale, inserendola nella Legge di Bilancio 2024.
Altre misure
I Ministeri del lavoro e della salute favoriscono la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee-guida e procedure concordate per attuare quanto previsto dal Dlgs 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, potendo recepire tali accorsi con proprio decreto.
Proroga al 30 novembre per il versamento in quota parte. senza interessi né sanzioni, del contributo di solidarietà imposto dalla Manovra 2023 alle imprese energetiche.
Rinvio del pay back nelle forniture di dispositivi medici.
Emergenza caldo: cosa è emerso dal tavolo ministeriale
Al vertice ministeriale dei giorni scorsi hanno partecipato i ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e della Salute, Orazio Schillaci, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, i rappresentanti di INL (ispettorato nazionale del lavoro), INPS (Istituto di previdenza), INAIL (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro), ANCI (Associazione nazionale comuni italiani), UPI (Unione province italiane), Conferenza delle Regioni, imprese e sindacati.
«C’è la necessità di una nuova visione e di misure dal respiro più ampio – segnala la ministra Calderone -, capaci di includere azioni per la gestione della contemporaneità sul territorio nazionale di eventi meteorologici estremi molto diversi tra loro. Insieme agli ulteriori interventi normativi necessari, il coinvolgimento delle parti sociali nel confronto è alla base di una strategia che intende mettere, ancora una volta, la sicurezza dei lavoratori al primo posto».
A sua volta il titolare della Salute, Orazio Schillaci, assicura come la sicurezza e salute dei lavoratori siano una priorità. «Insieme alle parti sociali – dichiara -, puntiamo a varare al più presto una serie di misure di prevenzione e protezione, per assicurare ambienti di lavoro più sani e sicuri, utili non solo a gestire questa fase di emergenza, ma anche per le scelte da compiere in futuro».
Sindacati insoddisfatti: le richieste
I sindacati sono insoddisfatti del risultato raggiunto al tavolo. L’unica novità sostanziale è infatti per ora solo il decreto con le misure per edilizia e agricoltura.
Secondo la CGIL, è troppo generico l’impegno preso sul Protocollo su salute e sicurezza nel cambiamento climatico in preparazione. «Nulla è previsto per i lavoratori e le lavoratrici non subordinati (ad esempio, i riders) o gli stagionali o altre tipologie», segnala la segretaria confederale, Francesca Re David. Ed «è stato escluso un provvedimento per bloccare il lavoro in determinate condizioni e temperature».
Simile la posizione della UIL, critica in particolare sul mancato riscontro alla richiesta di un decreto sull’obbligo di interrompere le attività lavorative quando vengono superati i 32 gradi centigradi, nei casi in cui mancano specifici accordi di rimodulazione orari o riorganizzazione del lavoro per gestire le situazioni di emergenza caldo.
Più positivo Giorgio Graziani, segretario confederale CISL, che segnala l’impegno delle parti sulla proposta di inserire nelle linee guida «la rimodulazione degli orari, delle pause, delle rotazioni, dell’adeguatezza del vestiario e dei DPI (dispositivi di protezione individuale)», e l’utilizzo del lavoro agile.
SOS maltempo
Segnaliamo infine che per un’altra emergenza climatica, legata invece all’ondata di maltempo in Lombardia e nel Nord Italia, Coldiretti ha chiesto al Governo di riconoscere lo stato di calamità.
Secondo l’analisi dell’associazione datoriale su dati Eswd (European sever weather database) la grandine ha danneggiato irrimediabilmente intere produzioni di grano, ortaggi, barbabietole, frutta e vigneti, oltre ad aver colpito serre e strutture agricole.
Al maltempo nel Nord si aggiunge l’ondata di caldo nel Centro-Sud, con perdite di raccolti, incendi devastanti e conseguenze a catena anche nel settore turistico, per il quale è stato previsto uno specifico fondo per il rimborso dei biglietti aerei dei turisti rimasti bloccati dopo la chiusura dell’aeroporto di Catania.