Le PMI italiane sono fortemente orientate all’innovazione e al cambiamento, tanto che il 15% ha già avviato percorsi sull’Intelligenza Artificiale e il 45% ha usufruito degli incentivi Industria 4.0, accogliendo positivamente anche i progetti legati alla sostenibilità.
Alla volontà di investire in questi ambiti non corrisponde tuttavia una forza lavoro già presente in azienda capace di affrontare le nuove sfide. Il nodo chiave resta dunque un ricambio generazionale che apporti nuova linfa vitale nel Manifatturiero italiano.
E’ quanto si evince dal sondaggio presentato in occasione dell’evento dal titolo “Il cambiamento è strategico per lo sviluppo?”, organizzato da A.P.I. in collaborazione con Città Metropolitana di Milano.
Le potenzialità dell’Innovazione per il Manifatturiero
Durante il convegno, è anche emerso che per il 67% degli imprenditori la AI è già presente nella quotidianità e vita privata, sebbene non manchino i timori legati alla privacy (75%).
Da qui una valutazione ampia sul ruolo delle nuove tecnologie per attrarre giovani talenti e per favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità e il passaggio generazionale, consentendo la stabilità del settore manifatturiero.
Il dibattito – ha spiegato Paolo Galassi, presidente di A.P.I. – è stato l’opportunità per riflettere su quali siano le leve in grado di sostenere il sistema manifatturiero, il suo processo di innovazione e su quanto sia strategico il rapporto con le scuole e le università.
Nelle PMI servono esperti in nuove tecnologie
[ghshortpost id=413279 title=”Occupazione: il mercato chiede competenze digitali” layout=”post_aside_img”Le PMI, infatti, mostrano una notevole difficoltà nel reperire e inserire figure professionali in azienda che siano in grado di utilizzare al meglio la tecnologia, rappresentando il vero motore dell’innovazione.
Quali figure cercano le PMI del Manifatturiero italiano?
Il 29% delle imprese cerca commerciali, il 19% cerca tecnici specializzati per la produzione, il 17% cerca operai, il 12% cerca sviluppatori, project manager IT e software engineer, il restante 23% cerca profili qualificati tra management, comunicazione e organizzazione.
Dal confronto tra i vari relatori, tuttavia, è emerso che una delle necessità primarie delle PMI è proprio quella di far fronte alla carenza di collaboratori: se il 70% delle imprese associate ha intenzione di assumere, l’83% ha difficoltà a trovare un profilo professionale adeguato. Il difficoltoso “dialogo” tra domanda e offerta resta dunque un problema da risolvere:
per questo A.P.I. sta lavorando con le Istituzioni, gli istituti professionali e tecnici e con le università per far conoscere le PMI ai giovani e raccontare come è l’industria oggi e le infinite possibilità al suo interno.
Dalla survey A.P.I., emerge di fatto come il 23% delle imprese stia già collaborando con le scuole superiori per avvicinare i giovani alle PMI.