Il Libretto Famiglia che serve per pagare le prestazioni occasionali torna ad essere acquistabile anche dal tabaccaio, dove il lavoratore potrà riscuoterne anche il relativo compenso: la novità è inserita nella legge di conversione del Decreto Lavoro.
Si aggiunge al nuovo tetto tetto di spesa e all’ampliamento della platea delle aziende beneficiarie già previsti dal medesimo provvedimento. Vediamo tutto.
Prestazioni occasionali: le novità del DL Lavoro
Ad oggi, le prestazioni occasionali possono essere retribuite tramite Libretto Famiglia per le attività di colf e badanti e comunque per i servizi alle persone fisiche resi al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa. Materialmente, il pagamento avviene attraverso accredito bancario oppure presso gli sportelli bancari, in base alle indicazioni inserite da utilizzatori e prestatori sul sito INPS, in apposita sezione.
Possono invece fare uso dei Voucher Lavoro (tramite contratto di prestazione occasionale) le imprese e i professionisti con determinati limiti.
Libretto Famiglia in tabaccheria
La novità è adesso la terza terza opzione di pagamento presso i tabaccai, che va a modificare l’articolo 54-bis, comma 19, del decreto 50/2017, così come previsto dal nuovo passaggio introdotto in sede di conversione dall’articolo 37 del dl 48/2023.
In pratica, le famiglie possono attivare il Libretto Famiglia anche presso le tabaccherie oltre che sul sito INPS e presso gli uffici postali, mentre i prestatori potranno riscuotervi i compensi maturati
Voucher Lavoro per il Turismo
Il DL 48/2023, già nella sua versione originaria (già in vigore), ha ampliato l’ambito di applicazione dei voucher. La norma ha reso i voucher più flessibili per i seguenti settori:
- congressi,
- fiere,
- eventi,
- stabilimenti termali,
- parchi divertimento.
In questi comparti, il tetto annuale massimo di importo retribuibile riferito al datore di lavoro è alzato a 15mila euro, rispetto ai 10mila previsti normalmente. E i voucher possono essere utilizzati dalle aziende che hanno fino a 25 dipendenti a tempo indeterminato, mentre per la generalità dei datori di lavoro professionali il tetto è a 10 dipendenti.