La pensione ha cambiato regole di liquidazione per i giornalisti ex INPGI dopo l’incorporazione in INPS, con impatto sulla previdenza di professionisti, praticanti e pubblicisti con rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica e sugli autonomi del settore. A partire dal superamento della pensione di anzianità con 62 anni e 5 mesi di età unitamente a 40 anni e 5 mesi di contribuzione.
Vediamo dunque come si calcola oggi la pensione dei giornalisti in Italia e quali sono le novità entrate in vigore.
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Giornalisti: nuove agevolazioni pensione
L’INPGI (Istituto Giovanni Amendola) gestiva la previdenza dei giornalisti in regime di diritto privato (Dlgs 509/1994) ma dal 1° luglio 2022, la sua amministrazione è cessata a causa di gravi squilibri tra prestazioni ed entrate contributive, e l’istituto è stato assorbito dall’INPS.
Le vecchie regole INPGI di accesso alle prestazioni di vecchiaia, di anzianità, di invalidità, di superstiti, i trattamenti economici contro la tubercolosi, la disoccupazione, la cassa integrazione, gli assegni per il nucleo familiare, i trattamenti per la maternità e gli infortuni sono gradualmente armonizzate con quelle vigenti per i dipendenti del settore privato.
L’assorbimento comporta anche alcune novità, tra cui la possibilità di riscatto agevolato di laurea e l’armonizzazione dei criteri in materia di pensioni ai superstiti e assegni di invalidità.
Inoltre, è possibile richiedere l’APe Sociale e la pensione anticipata con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci.
Nuova pensione anticipata per i giornalisti
Per i giornalisti iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) dell’INPS, è prevista la possibilità di accedere al prepensionamento di cui all’articolo 37, comma 1, lettera b), della legge n. 416 del 1981. Si tratta di un’anticipazione della pensione di vecchiaia per i giornalisti professionisti che hanno almeno 25 anni e 5 mesi di contributi e che sono stati ammessi al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per riorganizzazione aziendale in presenza di crisi.
Inoltre, è prevista la possibilità di accedere alla pensione anticipata con almeno 60 anni di età e 25 anni e 5 mesi di contributi, limitatamente agli anni 2023-2025, per i giornalisti dipendenti da imprese editrici che abbiano presentato piani di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale in presenza di crisi.
Sistema di calcolo pensione giornalisti
Il sistema di calcolo pensione per i giornalisti segue il principio generale del sistema pensionistico italiano, ovvero quella della contribuzione definita, in cui il livello della pensione è determinato principalmente dagli importi dei contributi versati nel corso della carriera lavorativa: maggiore è l’anzianità contributiva accumulata, maggiore sarà l’importo della pensione.
Prestazioni e requisiti pensionistici
Per quanto riguarda i requisiti pensionistici, si applicano quelli vigenti nell’assicurazione INPS:
- pensione di vecchiaia a 67 anni di età con 20 anni di contributi;
- pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi per le donne, e finestra mobile di tre mesi dalla maturazione dei requisiti;
- pensione con “Quota 103” a 62 anni di età con 41 anni di contributi.
Coloro che hanno maturato i requisiti pensionistici entro il 30 giugno 2022 potranno continuare ad accedere alla pensione con le regole vigenti nella gestione INPGI. Questa salvaguardia si applica a diverse situazioni specifiche, come i soggetti che hanno raggiunto i requisiti per la pensione di anzianità o di vecchiaia entro il 31 dicembre 2016 nel regime INPGI.
Nuove regole di ricongiunzione contributi
L’assorbimento dell’INPGI nell’INPS ha comportato anche altre conseguenze. Ad esempio, non sarà più possibile effettuare ricongiunzioni, cumuli o totalizzazioni verso il FPLD (Fondo di Previdenza dei Lavoratori Dipendenti). Inoltre, sono state armonizzate alcune disposizioni in materia di pensioni ai superstiti e assegni di invalidità, con modifiche nelle percentuali e nei requisiti contributivi.
Calcolo pensione giornalisti: requisiti e importi
Molti ci chiedono “quanto prende di pensione un giornalista?”. L’importo esatto della pensione di un giornalista italiano dipende da diversi fattori, come l’anzianità contributiva accumulata, l’importo dei contributi versati nel corso della carriera, la retribuzione media e i criteri specifici del sistema pensionistico italiano. Riepiloghiamo di seguito i metodi di calcolo della pensione dei giornalisti, diversificata in base al periodo temporale di maturazione dei requisiti richiesti.
In merito al calcolo della pensione dei giornalisti, risulta particolarmente interessante l’analisi del “Casellario Pensioni” del 2022, che ha evidenziato un cambiamento significativo per i giornalisti. Dopo che l’INPGI/1 (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani) è stato incorporato nell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) sono stati confrontati i criteri di calcolo delle pensioni dei giornalisti rispetto ai lavoratori dipendenti pubblici e privati.
In base all’analisi dei dati, è emerso che i giornalisti hanno beneficiato di criteri più favorevoli per la determinazione del trattamento pensionistico rispetto ad altre categorie di lavoratori. Anche a parità di retribuzione, il calcolo delle pensioni all’interno dell’INPGI/1 è stato tradizionalmente più vantaggioso.
Le differenze più significative riguardano principalmente tre aspetti:
- modalità di calcolo della retribuzione pensionabile: fino al 2006, la retribuzione pensionabile dei giornalisti poteva essere calcolata considerando i migliori 10 anni della loro carriera lavorativa. Questa modalità consentiva loro di ottenere una retribuzione pensionabile più elevata rispetto ad altre categorie di lavoratori;
- aliquota di rendimento: fino al 2015, l’aliquota di rendimento utilizzata per il calcolo delle pensioni dei giornalisti era del 2,66% per ogni anno lavorato, a differenza del 2% applicato ai dipendenti del settore privato. Questa aliquota più elevata ha contribuito a garantire pensioni più sostanziose per i giornalisti;
- introduzione tardiva del calcolo contributivo puro: a partire dal 2017, l’INPGI/1 ha introdotto il calcolo contributivo puro per le pensioni dei giornalisti. Tuttavia, nel settore privato, questo tipo di calcolo era già stato adottato dal 1996 per coloro che non avevano accumulato almeno 18 anni di contribuzione. Questo ritardo nell’introduzione del calcolo contributivo ha consentito ai giornalisti di beneficiare di un sistema pensionistico basato su criteri diversi per un periodo più lungo.
Pensione per giornalisti INPGI 2
È importante sottolineare che dopo il 1° luglio 2022, l’INPGI ha continuato ad assicurare le tutele previdenziali per i giornalisti professionisti e pubblicisti che svolgono attività autonoma o collaborazione coordinata e continuativa, iscritti presso la Gestione Separata dell’INPGI (cd. “INPGI 2“).
I requisiti e le prestazioni pensionistiche saranno differenti rispetto al regime generale, con un calcolo interamente contributivo.