L’Assegno Unico per figli a carico in pagamento il 18 e 19 maggio per i beneficiari del 2022 e per coloro che hanno presentato domanda entro febbraio, mentre slitta a fine mese per le istanze da marzo.
Anche i percettori di Reddito di Cittadinanza ricevono sulla card, nelle consuete date, la quota di integrazione a titolo di Assegno universale per i figli, con il differimento di una mensilità rispetto a quella di competenza necessaria alla verifica dei requisiti.
In tutti i casi, gli importi di maggio sono quelli rivalutati all’8,1% (con la perequazione che riguarda anche le maggiorazioni) a partire dallo scorso febbraio, ma in arrivo c’è una novità.
Assegno Unico, nuovi importi da giugno: ecco per chi
A decorrere dalla mensilità con decorrenza 1° giugno 2023, i fatti, entra a regime la nuova maggiorazione per i nuclei con entrambi i genitori dipendenti (variabile in base all’ISEE), estesa anche ai nuclei con genitori rimasti vedovi.
Per i nuclei vedovili, come previsto dall’articolo 22 del Decreto (DL 48/2023), l’Assegno viene incrementato per un periodo di 5 anni nel caso in cui uno dei due genitori sia deceduto nell’anno di competenza in cui è riconosciuto il sussidio.
La maggiorazione viene erogata d’ufficio nel caso di unico genitore lavoratore al momento della domanda e nel limite di godimento dell’Assegno.
Quando non spetta la nuova maggiorazione
Per gli Assegni senza ISEE, invece, non si può applicare la maggiorazione prevista nei casi di entrambi i genitori che lavorano, per cui l’importo erogato per ciascun figlio resta quello minimo di 54,10 euro (con arrotondamento).
Con la rivalutazione 2023, lo ricordiamo, l’accredito massimo spettante è invece salito a 189,2 euro al netto di maggiorazioni e casi particolari.
Assegno Unico: i pagamenti INPS del 2023
Secondo gli ultimi dati INPS, a marzo sono pervenute 87.370 domande di Assegno unico mentre il numero di richiedenti pagati è stato pari a 5.498.113, a beneficio di 8.689.158 figli.
Il riferimento è l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale di aprile, con i dati sulle domande dal 1° gennaio 2022 e sui pagamenti di marzo 2022-marzo 2023.
Nei primi tre mesi del 2023, il 37,6% dei figli per i quali è richiesto l’Assegno si localizza nel Nord Italia, tuttavia in termini di importo è il Sud a registrare la consistenza maggiore (44,4%), con il 17,9% dei figli che beneficiano del sussidio residenti al Centro Italia.
L’importo medio mensile 2023 per ogni richiedente – comprensivo delle rivalutazioni da febbraio 2023 – risulta pari a 249 euro, per una media a 157 euro a figlio.
Nel caso di percettori di RdC, i nuclei interessati a marzo 2023 risultavano 297.620 per un numero di figli pari a 498.899: le integrazioni erogate risultavano pari a 57,5 milioni di euro, con una integrazione media per nucleo pari a 193 euro al mese, ed un importo medio a figlio di 115 euro.