In arrivo il cedolino di maggio 2023 della pensione ma, neppure questo mese c’è l’atteso aumento dell’assegno dovuto alla rivalutazione per chi ha più di 75 anni e percepisce una pensione minima, portata a 600 euro dalla Legge di Bilancio ma ancora non adeguata dall’INPS.
I primi di aprile l’istituto di previdenza aveva annunciato il completamento delle operazioni di rivalutazione dei trattamenti minimi, rimandando però ad un successivo provvedimento la data effettiva di messa in pagamento, che ancora non è stato pubblicato. Dunque, niente aumento pensioni minime a maggio.
Quando verranno pagate le pensioni?
Per quanto riguarda il pagamento delle pensioni a maggio 2023, la data di erogazione dei bonifici è fissata per il 2 maggio, sia su conto corrente bancario sia su conto postale, essendo il 1° maggio una festività. In tutti gli ATM di Poste Italiane, le pensioni saranno prelevabili dalla mattina del 2 maggio, mentre alle Poste, per il pagamento in contanti della pensione, verrà seguito il consueto calendario legato alle iniziali dei cognomi:
- A – B martedì 2 maggio 2023;
- C – D mercoledì 3 maggio 2023;
- E – K giovedì 4 maggio 2023;
- L – O venerdì 5 maggio 2023;
- P – R sabato 6 maggio 2023 (la mattina);
- S – Z lunedì 8 maggio 2023.
Cosa c’è nel cedolino di maggio 2023?
Il cedolino pensione è già accessibile tramite servizio INPS online e consente di verificare l’importo erogato. Per il rateo di maggio 2023 sono previste: trattenute IRPEF a titolo di acconto e di addizionali regionali e comunali; conguaglio fiscale per l’anno anno di imposta 2022 (importi a crediti messi in pagamento sul rateo pensione e importi a debito trattenuto a rate).
Di quanto devono ancora aumentare le pensioni minime?
La Legge di Bilancio ha stabilito un bonus temporaneo destinato alle pensioni minime INPS: +1,5% per l’anno 2023 (che diventa +6,4% con almeno settantacinque anni) e +2,7% per l’anno 2024. L’aumento sarà revocato alla fine di ciascun anno.
L’assegno minimo è già salito a 563,74 euro da gennaio 2023 (importo rivalutato al 7,3%) e con il bonus sale temporaneamente a 572,20 con meno di 75 anni e a 599,82 euro per chi supera tale soglia anagrafica.
Pensioni minime 2023: aumenti massimi | |
Meno di 75 anni = +1,50% | Più di 75 = +6,40% |
563,74 + 8,46 = € 572,20 | 563,74 + 8,46 = € 572,20 |
Ribadiamo che si tratta dell’incremento massimo del trattamento minimo. Quindi, ad esempio, se nel 2023 il trattamento mensile pensionistico è di 300 euro, chi ha meno di 75 anni deve passare a 304,50 euro al mese. Se invece si hanno almeno 75 anni, l’aumento spettante è di 19,20 euro al mese, portando il trattamento mensile a 319,20 euro.
Ricordiamo che tutti gli altri pensionati hanno già ricevuto la perequazione del 7,3%, legata all’inflazione, tra gennaio e aprile 2023, mentre l’incremento definitivo delle pensioni minime ha subito un ritardo “tecnico” di 4 mesi. Questo perché l’INPS ha dovuto aggiornare i suoi sistemi, per adeguarsi al nuovo meccanismo introdotto dalla Legge di Bilancio 2023, che ha sostituito le precedenti tre fasce di perequazione con le attuali sei fasce di reddito.