Il nuovo strumento che sostituirà il Reddito di Cittadinanza si chiamerà Garanzia per l’inclusione (GIL) a decorrere dal 1° gennaio 2024, sarà anticipato dalla PAL (Prestazione di accompagnamento al lavoro) nel periodo transitorio da settembre a dicembre e sarà accompagnato dalla GAL (Garanzia per l’attivazione lavorativa) per i nuclei in condizioni di poverà assoluta a partire dal nuovo anno.
Vediamo i dettagli che emergono dalla bozza del provvedimento che istituisce lo strumento e che, in base alle anticipazioni di stampa, affronta anche la gestione della fase transitoria tra Reddito di Cittadinanza e GIL/GAL.
GIL al posto del Reddito di Cittadinanza
Il sussidio principale, ossia la GIL, sarà riconosciuto su richiesta, non più anche ai single (come poteva avvenire per il RdC) ma solo ai nuclei familiari svantaggiati, ossia a basso reddito e con almeno un componente con disabilità, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o una persona a cui è stata riconosciuta una patologia che dà luogo all’assegno per l’invalidità civile.
Il Ministro del Lavoro Marina Calderone aveva già illustrato le linee guida del nuovo strumento e della nuove politiche attive per quanto riguarda la parte di accompagnamento al lavoro, che adesso entra nel vivo puntando sulla riqualificazione, primo passo obbligatorio nell’ambito del nuovo strumento sostitutivo del Reddito di Cittadinanza per gli occupabili.
Step 1: la formazione
L’obbligo di formazione per i percettori di Reddito di Cittadinanza, in particolare, vede un nuovo meccanismo di presa in carico e avviamento da parte dei CPI (Centri per l’Impiego) tramite potenziamento del programma GOL (Garanzia Occupazione Lavoro).
Step 2: il Patto di attivazione digitale
Dopo la definizione del percorso di riqualificazione o inserimento, lo step successivo sarà il Patto di attivazione digitale assieme al Patto di servizio. In pratica, i percettori del sussidio GIL dovranno impegnarsi a svolgere gli obblighi formativi previsti per legge ed accettare le proposte di lavoro che riceveranno attraverso i Centri per l’Impiego.
Così come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, le offerte di lavoro congrue non si potranno rifiutare, a pena di decadenza dal sussidio e dal programma di riqualificazione e di reinserimento lavorativo. Sarà una piattaforma digitale a gestire le offerte di lavoro, ritenute congrue se in linea con la profilazione del soggetto e con sede di lavoro nella provincia di residenza. Ammissibili anche le proposte di contratto a 30 giorni.
Importo e durata del sussidio GIL
La GIL avrà un importo base fino a 780 euro (500 euro di base + eventuali 280 per l’affitto), parametrato alla scala di equivslenza familiare, per un massimo di 1.380 euro al mese o 1.430 euro con un disabile grave. Una famiglia con due adulti e due minori senza disabilità ed in affitto, ad esempio, riceverà 850 euro al mese, più 280 euro per il canone di locazione.
La durata della GIL sarà di 18 mesi rinnovabili per altri 12 mesi (con sospensione di un mese tra le due domande).
I requisiti per il sussidio GIL
Anche i requisiti ISEE di accesso al nuovo sussidio diventano più stringenti. Il tetto massimo scenderà dagli attuali 9.360 euro a 7.200 euro ma si estenderà il bacino per quanto riguarda il requisito della residenza in Italia, trattandosi di un punto su cui anche l’Unione Europea ha bacchettato il Governo Meloni aprendo una procedura d’infrazione. Secondo le anticipazioni, si dovrebbe scendere da 10 a 5 anni (di cui gli ultimi due continuativi).
Il valore della prima casa deve essere pari al massimo a 150mila euro ai fini IMU e 30mila per la seconda casa. Per i depositi bancari il tetto massimo è 10mila euro.
Sussidio PAL durante la fase transitoria
Il provvedimento di legge che istituirà il nuovo strumento dovrà stabilire il destino dei circa 850mila soggetti che rimarranno senza sussidio dopo agosto (allo scadere dei 7 mesi di durata massima per il 2023), indirizzando i soggetti occupabili alle forme di riqualificazione integrate al programma di formazione GOL, con patto di attivazione digitale.
La relazione tecnica di accompagnamento al Decreto Lavoro, la cui bozza è stata anticipata dal Sole24ore, integra quanto già reso noto, fornendo ulteriori dettagli.
La riforma delle politiche attive per il lavoro con l’istituzione dello strumento interverrà nel periodo transitorio che va da settembre a dicembre 2023. Gli occupabili che terminano il RdC potranno ottenere la Prestazione di Accompagnamento al Lavoro (PAL), che consiste in un sussidio mensile di 350 euro al mese per un single oppure in un contributo pari all’assegno che la famiglia riceveva in precedenza.
GAL per i nuclei esclusi dalla GIL
Per i nuclei senza requisiti GIL, con età compresa tra 18 a 59 anni ed ISEE fino a 6mila euro, si garantirà un sussidio temporaneo al mese di 350 euro denominato GAL (Garanzia per l’attivazione lavorativa). La misura dura al massimo 12 mesi non rinnovabili (senza contributo affitto) e potrà essere estesa a un secondo componente, che riceve 175 euro, per un massimo di 525 euro per coppia (anche se hanno figli, ma non hanno i requisiti GIL). Previsto, comunque, l’obbligo di percorso personalizzato per l’inserimento lavorativo.