Il recente Decreto PNRR ter ha introdotto un esonero contributivo per l’assunzione di ricercatori in azienda. Il plafond stanziato abilita 20mila assunzioni agevolate di ricercatori presso datori di lavoro privati. La misura previsti anche benefici e prestazioni integrative per attrarre ricercatori dall’estero.
Assunzioni di giovani ricercatori
In base al nuovo decreto-legge, le imprese che scelgono di assumere a tempo indeterminato titolari di contratti di ricerca e ricercatori possono beneficiare di uno sgravio contributivo per un tetto massimo di 7.500 euro a ricercatore. La stessa azienda deve però cofinanziare per il 50% borse di studio di dottorato innovativo industriale, in modo da incentivare la promozione di profili altamente qualificati e specializzati post-laurea.
Dottorati innovativi con le imprese
Gli Atenei potranno attivare 18.770 borse di dottorato per il 2023-2024, con un’ampia quota destinata ai dottorati innovativi con le imprese. La ripartizione delle risorse è la seguente:
- 13.292 borse per dottorati innovativi,
- 2.539 borse per dottorati in ambiti PNRR generici,
- 2.140 borse per dottorati per la Pubblica Amministrazione,
- 389 borse per dottorati per il patrimonio culturale,
- 410 borse per dottorati in programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali.
Per le imprese che cofinanziano le borse di dottorato innovativi è previsto uno sgravio contributivo per 24 mesi, dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite massimo di 7.500 euro a assunzione.
Welfare integrativo per ricercatori
Il DL PNN 3 prevede poi che gli atenei e gli Enti di ricerca possano destinare fino al 5% del proprio Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) per sistemi di welfare integrativo per professori, ricercatori, tecnologi e personale tecnico-amministrativo.
Fino al 2026, infine, viene eliminato il tetto di spesa storica per l’attivazione di contratti di ricerca negli atenei che attraggono finanziamenti PNRR o mediante bandi competitivi.