Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha annunciato l’apertura delle trattative sul tema della riforma pensioni, avviando un’interlocuzione con il Movimento Opzione Donna. Il Ministro Marina Calderone ne ha incontrato il 14 febbraio i rappresentanti, Teresa Ginetta Caiazzo e Lucia Rispoli.
Il confronto si è concentrato sulla richiesta di proroga della precedente formula di flessibilità in uscita e, più in generale, sulle possibili agevolazioni da riservare alla pensione delle donne, in vista della imminente riforma previdenziale in preparazione da parte del Governo Meloni.
E’ da mesi che il Ministro Calderone si spende per venire incontro alle esigenze di questa categoria di lavoratrici, tentando a più riprese di estendere la pensione anticipata a 58 /59 anni per tutte le lavoratrici con 35 ani di contributi.
il mio impegno è quello di dare una risposta certa prima possibile, oggi è partito un confronto che continuerà nel tempo perché Opzione Donna pone una questione molto più ampia, che è la possibilità di andare in pensione per le donne tenendo conto di una carriera contributiva che non può essere parificata a quella degli uomini.
Il problema delle coperture ha impedito che nel 2023 si potesse realizzare la proroga delle vecchie regole, mentre nel 2024 potrebbe esserci una sorta di ritorno – per di più strutturale – a quanto finora previsto, quanto meno in termini di platea.
Il tema è delicato: da un lato la necessità di intervenire con le agevolazioni in base a specifici requisiti per restare dentro alle coperture finanziare, dall’altro l’esigenza di non sfociare in profili di incostituzionalità escludendo le lavoratrici senza figlio (timore che, peraltro, non ha impedito al Governo di licenziare l’Opzione Donna 2023 scontata di uno due anni in base alla presenza o meno e al numero dei figli).
Al momento siamo ancora agli step iniziali del dialogo tra le parti sulla riforma di Opzione Donna 2024. Il Ministro Calderone ha espresso pieno comprensione sulla richiesta (o meglio, la necessità) di ampliare la platea delle destinatarie.
Dove trovare i soldi per finanziare la riapertura di Opzione Donna? Già la misura penalizza le lavoratrici tagliando fino al 20-30% della pensione maturata Dove altro tagliare?
Le rappresentanti del Movimento Opzione Donna hanno evidenziato nel frattempo le criticità che si stanno verificando nell’individuare la platea attuale delle potenziali beneficiarie: a tal fine, è stato mandato all’INPS di emanare a breve una apposta circolare attuativa.