Oltre un miliardo di contributi e premi recuperati a seguito di ispezioni condotte dall’INL su circa 100mila aziende, con un aumento dei controlli pari al 22% in materia di norme di sicurezza: è quanto emerge dalla Relazione sull’attività di vigilanza dell’Istituto.
Il tasso di irregolarità emerso durante le ispezioni condotte lo scorso anno è risultato pari al 72% (+3% rispetto all’anno prima). Ed il recupero previdenziale per ogni azienda ispezionata è stato di circa 14mila euro.
I controlli per potenziale violazione di norme a tutela di salute e sicurezza sul lavoro sono stati 3mila in più dell’anno precedente, con un picco di violazioni effettivamente contestate pari a +44%.
I provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali sono stati oltre 8mila (quasi il doppio dell’anno prima), di cui circa il 35% per gravi violazioni in materia di sicurezza. Non sono mancate tuttavia le procedure di conciliazione monocratica e di diffida accertativa (+6% e +13% rispettivamente), per velocizzare i tempi di intervento a tutela dei crediti dei lavoratori.
I controlli ispettivi, anche nel 2023, si concentreranno sulle imprese dei settori edilizia, agricoltura, logistica e trasporti. Il focus resta sul contrasto al lavoro sommerso, le esternalizzazioni illecite, il caporalato, le irregolarità di lavoro autonomo e parasubordinato, le discriminazioni per lavoratori tramite piattaforme digitali.