Tra i Bonus famiglia “sopravvissuti” all’Assegno Unico figli c’è il Bonus asilo nido, misura strutturale e quindi fruibile ogni anno, anche nel 2023 con domanda da febbraio a dicembre e caricamento delle fatture entro luglio 2024.
Un altro aiuto economico rimasto in vigore è l’Assegno di maternità dei Comuni. Diversa la sorte del Premio alla nascita, assorbito come tanti altri sussidi dall’Assegno universale, che tra l’altro da quest’anno prevede ulteriori maggiorazioni.
Vediamo come funzionano i vari bonus figli e nascita rimasti nel 2023, chi può richiederli, a quanto ammontano e come fare domanda.
Come funziona il Bonus asilo nido 2023?
Come negli anni scorsi, anche nel 2023 le famiglie con figli di età fino a 3 anni (nati, affidati o adottati), compiuti tra gennaio e agosto 2023, possono richiedere il Bonus asilo nido. L’agevolazione consiste in un contributo di massimo 3.000 euro erogato sotto forma di rimborso delle spese sostenute per le rette degli asili nido pubblici o privati.
Per i minori con gravi patologie croniche che impediscono loro di frequentare l’asilo, il contributo va a rimborsare le spese sostenute per i servizi di assistenza domiciliare.
A quanto ammonta il Bonus nido?
L’importo erogato varia in base al reddito del nucleo familiare, attestato mediante ISEE:
– 3mila euro annui per chi ha un ISEE minorenni fino a 25mila euro;
– 2.500 euro con ISEE da 25mila a 40mila euro;
– 1.500 euro oltre 40mila euro o senza ISEE.
NB: La presentazione successiva dell’ISEE minorenni dà diritto all’eventuale importo maggiorato.
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Come si richiede
La domanda di Bonus nido deve essere presentata attraverso il sito web dell’INPS, utilizzando il servizio dedicato (con accesso all’area riservata con proprie credenziali digitali) oppure rivolgendosi gratuitamente ai patronati.
Il servizio online è raggiungibile dal portale www.inps.it, digitando nel motore di ricerca “bonus nido” e selezionando tra i risultati: “Bonus asilo nido e supporto domiciliare – Domanda”.
Se il Bonus nido è già stato chiesto nel 2022, la nuova domanda può essere inoltrata confermando o modificando i dati già esistenti.
Chi può richiederlo nel 2023?
A richiedere il Bonus nido per il rimborso delle rette degli asili nido deve essere il genitore che sostiene le spese, indicando le mensilità di frequenza scolastica, tra gennaio e dicembre, per cui si richiede il beneficio. Le ricevute delle rette devono essere allegate entro la fine del mese di riferimento.
La domanda può essere presentata da entrambi i genitori nel caso in cui le quote vengano presentate a volte da uno, a volte dall’altro, specificando le mensilità sostenute da ciascuno. In caso di nucleo familiare con più figli fino a 3 anni, è necessario presentare una domanda per ciascun bambino.
La domanda di contributo del bonus per forme di supporto domiciliare deve essere presentata dal genitore convivente, accompagnata da un’attestazione del pediatra che dichiari per l’intero anno l’impossibilità a frequentare asili nido per grave patologia cronica.
Quando presentare domanda di Bonus nido?
Le domande di accesso al Bonus nido 2023 possono essere presentate fino al 31 dicembre.
Quando viene pagato?
Il pagamento del sussidio avviene mensilmente, a partire dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda. Lo stato di lavorazione della pratica è visibile accedendo ai servizi online INPS con credenziali SPID, CIE o CNS.
Come funziona il Premio nascita 2023?
Il Premio nascita 2023 è un sussidio pari a 800 euro, versato in un’unica soluzione dall’INPS, una tantum per ciascun evento (nascita, adozione o affidamento) per ogni figlio nato o adottato o affidato.
Oggi assorbito dall’Assegno Unico, è tuttavia ancora richiedibile (fino al 28 febbraio 2023) dai beneficiari dello scorso anno: si tratta delle neo mamme (senza requisito di reddito) purché residenti in Italia o cittadine italiane o comunitarie oppure, in alternativa, rifugiate politiche o con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Chi ha diritto al Premio nascita 2023?
Il Premio alla nascita viene riconosciuto su domanda da presentare entro 12 mesi dalla nascita. Con la circolare n. 23/2022 relativa all’Assegno unico, INPS ha chiarito che le domande di premio alla nascita in relazione all’evento “nascita avvenuta” potranno essere acquisite per i nati fino al 28 febbraio 2022, quindi con scadenza 28 febbraio 2023.
Come si richiede?
La domanda di Premio nascita deve essere presentata direttamente all’INPS per via telematica, eventualmente rivolgendosi a un patronato, o tramite Contact Center (numero 803 164, gratuito da rete fissa, oppure 06 164 164 da rete mobile). Alla domanda deve essere allegata una autocertificazione con la data del parto e le generalità del bambino.
Se viene richiesto l’accredito del Premio nascita sul conto bancario, oltre a fornire l’IBAN, sarà necessario allegare alla domanda il Modello sr188 – Modalità di pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito.
Quando viene pagato?
L’INPS di solito eroga il contributo entro un mese, anche se in media il Premio nascita viene pagato entro due settimane dalla presentazione della domanda.
Cosa spetta a chi partorisce nel 2023?
Nel 2023 è ancora possibile chiedere l’Assegno di maternità comunale, che qualcuno chiama anche Bonus mamma domani 2023 o Premio alla nascita 2023 o Bonus mamme disoccupate, e consente di ottenere quasi 1.800 euro.
Il requisito fondamentale è di avere un ISEE inferiore a 17.747,58 e risultare disoccupate. Viene anche chiesta la cittadinanza italiana oppure comunitaria con residenza in Italia o extracomunitaria con regolare permesso di soggiorno.
Come richiedere Bonus nascita 2023 del Comune?
Il sussidio viene erogato dall’INPS ma in realtà è concesso dal Comune di appartenenza, al quale deve essere presentata la domanda entro i 6 mesi dal parto, unitamente al proprio ISEE 2023 in corso di validità e all’IBAN per ricevere l’accredito.
Quanti soldi danno per la nascita di un bambino 2023?
L’ammontare del Bonus è di 354,73 euro per cinque mesi, erogato in un’unica soluzione, pari a 1.773,65 euro per figlio. L’Assegno non è compatibile con altri sostegni per la maternità erogati dallo Stato.