L’ultimo Osservatorio INPS ha registrato in Italia un calo nelle liquidazioni delle pensioni, pari al 9% rispetto ai valori dell’anno precedente. È un trend che coinvolge tutte le gestioni, fatta eccezione per gli assegni sociali che hanno mostrato un aumento del 5%.
Sono dati emersi grazie al monitoraggio dei flussi di pensionamento sulla base dei dati dei trattamenti fino al 2 gennaio 2023.
Il totale delle pensioni 2022 ha visto un importo medio mensile alla decorrenza di 1.153 euro, più basso per le donne (976 euro) che per gli uomini (1.381 euro degli uomini).
Le cifre fanno riferimento alle pensioni concesse con i consueti requisiti Fornero per la vecchiaia (67 anni per entrambi i sessi) e per l’anzianità contributiva valida per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età). Vengono anche prese in considerazione le soluzioni di flessibilità in uscita, tra cui Quota 102 e Opzione Donna.
Il report mette in evidenza alcuni trend:
- il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel 2022 è pari al 22%, inferiore a quello del 2021;
- le pensioni anticipate nel 2022 si attestano al 23% in più rispetto a quelle di vecchiaia, che nel 2021 arrivavano al 41% in più per il totale delle gestioni;
- la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili (128%) è leggermente superiore a quello del 2021 (126%);
- il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia rimane invariato;
- le pensioni liquidate con Opzione Donna nel 2022 sono aumentate del 15% rispetto all’anno precedente.