Caro carburanti: tornano i buoni benzina 200 euro esentasse ai dipendenti

di Barbara Weisz

Pubblicato 11 Gennaio 2023
Aggiornato 13 Gennaio 2023 14:17

Buoni benzina esentasse ai dipendenti fino a 200 euro nel 2023, la novità nel decreto Trasparenza sul caro carburanti: come funziona.

Fra le misure contro il caro carburanti approvate dal Governo c’è anche la proroga al 2023 dei buoni benzina esentasse fino a 200 euro per i lavoratori dipendenti. Nel consiglio dei ministeri del 10 gennaio era stata decisa una proroga limitata al primo trimestre 2023, mentre nel successiva riunione del 12 gennaio è stata decisa l’estensione all’intero anno.

Per conoscere il dettaglio della misura bisogna attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Trasparenza approvato ma, in base al comunicato del Governo, dovrebbe trattarsi di una riproposizione per il 2023 dell’analoga misura sui buoni benzina sperimentato nel 2022.

Buoni benzina 2023

Si tratta sostanzialmente di un potenziamento degli strumenti di welfare aziendale concentrato sul caro carburante. In continuità con gli esecutivi precedenti,  si inserisce in una strategia che vede il Governo ricorrere ai fringe benefit aziendali per sostenere i lavoratori a fronte di emergenze economiche contingenti (è stato fatto, per esempio, anche con il caro bollette).

Nel caso specifico dei buoni benzina 2023, è prevista una somma massima di 200 euro che resta esclusa dal reddito da lavoro dipendente, e di conseguenza è totalmente esentasse. Il vantaggio per il datore di lavoro è quello di incrementare le misure di welfare aziendale, con i relativi vantaggi fiscali.

Come funziona la tassazione agevolata

I 200 euro dei buoni benzina si aggiungono infatti alla soglia massima esentasse dei benefit aziendali, che è pari a 258,3 euro. Quindi, in tutto, nel 2023 i datori di lavoro potranno riconoscere benefit esentasse pari a 458,3 euro, a patto che i 200 euro aggiuntivi siano rappresentati dai buoni benzina.

Attenzione: se il valore dei benefit supera la soglia stabilita, l’intera somma rientra nella retribuzione, con applicazione della tassazione ordinaria (non solo quella in eccesso rispetto ai 258,e euro ordinari a cui si sommano i 200 euro di buoni benzina). Esempio: un lavoratore dipendente beneficia di buoni benzina per 100 euro e di altri benefit (diversi dai buoni benzina) per un valore di 300 euro.

Quest’ultima somma sarà interamente sottoposta a tassazione ordinaria. Se invece il valore dei buoni benzina è pari a 250 euro e quello degli altri benefit è di 200 euro, l’intera somma di euro 450 non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, poiché l’eccedenza di euro 50 relativa ai buoni benzina confluisce nell’importo ancora capiente degli altri benefit di cui all’articolo 51, comma 3, del TUIR.

Ci sono poi una serie di regole specifiche sull’erogazione, già elencate a suo tempo con la circolare 27/2022 dell’Agenzia delle Entrate.

Le altre novità

Il decreto Trasparenza sui prezzi dei carburanti prevede una serie di altre misure, fra cui un nuovo obbligo per i benzinai di esporre giornalmente, oltre al prezzo applicato, anche quello medio nazionale pubblicato dal ministero delle Imprese, e norme per rafforzare le attività di vigilanza sui prezzi.

(Articolo aggiornato il 13 gennaio 2023)