Pensioni in Manovra, Calderone: allo studio Quota 41

di Anna Fabi

Pubblicato 4 Novembre 2022
Aggiornato 8 Dicembre 2022 07:40

Tavolo fra Governo e parti sociali: sulle pensioni in Manovra si ipotizza mix di Quota 102 e 41, per ritirarsi nel 2023 a 61 anni con 41 di contributi.

Incontro interlocutorio ma utile a discutere le misure sulle pensioni inserite nella Legge di Bilancio e la riapertura del tavolo permanente con i sindacati sulle politiche economiche: è quanto emerso al termine del primo tavolo fra il ministro Marina Calderone e le parti sociali.

Vediamo i primi dettagli sulle proroghe e novità 2023 allo studio.

Capitolo Pensioni 2023

Il capitolo più caldo è la flessibilità in uscita da prorogare con la Manovra 2023, quanto meno per l’Opzione Donna. Più complesso il destino di Quota 102, che il nuovo Governo vorrebbe tradurre in una Quota 41, ma con dei vincoli che la rendano meno dispendiosa. Proprio quest’ultima formula potrebbe già essere inserite in manovra:

dal primo gennaio 2023 , senza correttivi, avremo il cosiddetto scalone previdenziale che in questo momento potrebbe comprimere di più la dinamicità del mercato del lavoro che già presenta criticità. Lavoriamo per riconfermare alcuni interventi e per valutare in che modo introdurre altre forme di flessibilità in uscita che siano sostenibili.

Quindi, da un lato sembrano sempre più certe le proroghe preannunciate dalla premier Giorgia Meloni, dall’altro si consolida anche l’ipotesi Quota 41 (dopo che l’Opzione Uomo è stata subito accantonata, ritenuta troppo penalizzante):

Quota 41 potrebbe essere un numero di riferimento, ma dobbiamo ancora vedere in che modo e con quali condizionalità, insieme alla proroga di Opzione Donna e di altri strumenti.

L’ipotesi è quella che vede una nuova Quota, in cui confluiscano Quota 102 e Quota 41: in pratica, si tratterebbe di sommare 61 anni di età e 41 di contributi invece che 38 anni di contributi e 64 anni di età.

Solo di una dichiarazione, che però conferma il dibattito interno alla maggioranza sulle proposte al vaglio in tema pensionistico per il 2023.

Il tavolo permanente

L’incontro del 3 novembre ha sancito anche la formale riapertura del tavolo permanente sulle politiche economiche dedicate al lavoro.

Un altro tema caldissimo è la riforma del reddito di cittadinanza: si pensa a una revisione del RdC che migliori la parte relativa all’inserimento lavorativo. Ma ancora è tutto da definire e nell’incontro odierno non si è entrato nel merito operativo di misure di prossima emanazione.

In generale, è stato confermato il metodo di lavoro in base al quale il tavolo fra Governo e parti sociali diventa permanente, con «un percorso di lavoro di legislatura, che non si esaurisce con la Manovra. I principali temi verranno affrontati in specifici tavoli di confronto».