Il recupero delle somme indebitamente percepite a titolo di pensioni, invalidità civile o altre prestazioni INPS legate al reddito verrà effettuato entro la fine del 2023. Lo prevede il Decreto Aiuti ter, fissando quindi un termini in relazione alle ordinarie procedure che l’Istituto di previdenza effettua per recuperare eventuali somme indebitamente percepite.
Le verifiche vengono fatte attraverso le verifiche reddituali.
Il riferimento legislativo è l‘articolo 21 del decreto Aiuti ter, dl 144/2022. Normalmente, l’INPS procede a controlli e recupero di somme versate in eccesso entro l’anno successivo. Lo prevede l’articolo 13, comma 2, della legge 442/1991.
Ebbene, in base alla norma contenuta nel decreto Aiuti ter, queste verifiche in relazione alle pensioni e alle prestazioni pagate nel 2020 verranno effettuate nel 2023.
Stesso discorso per le prestazioni assistenziali legate al reddito, che comportano da parte del contribuente una serie di adempimenti. In base all’articolo 35, comma 10-bis, del decreto legge 207/2008, normalmente in caso di mancata comunicazione nei tempi e nelle modalità stabilite, si procede alla sospensione delle prestazioni collegate al reddito nel corso dell’anno successivo a quello in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.
In relazione al 2020, invece, l’INPS procederà alla sospensione delle prestazioni entro la fine del 2023. Se dopo 60 giorni dalla sospensione non è pervenuta la suddetta comunicazione, si procede alla revoca in via definitiva delle prestazioni collegate al reddito e al recupero di tutte le somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere resa.