Sale a mille euro la soglia fino alla quale non è possibile il pignoramento della pensione, uno “scudo” superiore di ben 300 euro rispetto ai precedenti 700 euro: la modifica è prevista dalla legge di conversione del Decreto Aiuti bis, in corso di approvazione parlamentare.
Per l’entrata in vigore della nuova soglia di impignorabilità deve quindi scattare l’approvazione definitiva del provvedimento, attesa per giovedì 15 settembre alla Camera dopo il via libera del Senato.
Soglia di impignorabilità pensione
Ad oggi, la soglia di non pignorabilità delle pensioni è pari a 702,42 euro, ossia 1,5 volte l’assegno sociale (468,28 euro). Con la modifica del Decreto Aiuti bis, il settimo comma dell’articolo 545 del Codice di procedura civile diventa:
Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1000,00 euro.
Regole di pignoramento beni, stipendi e pensioni
Di norma, le pensioni e gli stipendi sono pignorabili nel limite di un quinto mensile dell’assegno previdenziale o dello stipendio stesso, tenendo però sempre conto del limite di impignorabilità sotto il quale non è applicabile il prelievo: è qui che interviene la modifica di legge, spostando l’asticella da 702 a mille euro. Fino a mille euro, pertanto, la pensione è completamente impignorabile, nel senso che non si può applicare la riduzione di un quinto normalmente prevista.
Tra l’altro, se c’è il versamento automatico in banca, non possono essere pignorati né l’ultimo stipendio né l’ultima pensione accreditati.
Per il denaro depositato sul conto corrente, il pignoramento scatta sulla parte che eccede il triplo dell’assegno sociale, ossia 1.404,84 euro. Le proprietà immobiliari non sono invece impignorabili per debiti inferiori a 20mila euro e, negli altri casi, prima del pignoramento è necessario iscrivere l’ipoteca e attendere 6 mesi. Altri limiti: non si può pignorare una casa per debiti inferiori a 120mila euro e valore degli immobili di proprietà inferiore a tale soglia e non si può mai pignorare la prima casa, a meno che non sia di lusso. I beni cointestati sono pignorabili fino al 50%.
Le altre novità nel DL Aiuti bis
Il Decreto Aiuti bis, lo ricordiamo, spende risorse pari a 17 miliardi di euro a sostegno dell’economia e delle famiglie contro i rincari di energia e inflazione. Fra le modifiche previste nella legge di conversione, la più controversa ha riguardato le responsabilità per i cessionari dei crediti da Superbonus, che scatterà adesso soltanto in presenza di dolo o colpa grave.
Fra le misure principali del decreto, segnaliamo anche la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori di figli fino a 14 anni, il rinnovo degli sconti in bolletta e sul carburante, l’estensione del bonus 200 euro ad alcune categorie di lavoratori in precedenza escluse e l’ulteriore taglio del cuneo fiscale per i dipendenti in busta paga, l’anticipo della rivalutazione sulle pensioni.