La proroga dello smart working semplificato e quella del lavoro agile per i genitori di figli fino a 14 anni o fragili era attesa nel DL Aiuti bis ma alla fine non è stata inserita. Per entrambe le categorie di potenziali beneficiari, il diritto è scaduto lo scorso 31 luglio, mentre per la generalità dei dipendenti del privato, la procedura senza accordo individuale prosegue fino alla fine di agosto.
In questo momento, quindi, le imprese possono continuare a utilizzare il lavoro agile senza accordi individuali, fragili compresi, ma senza più un diritto di legge allo smart working: significa che i lavoratori a maggior rischio per patologie pregresse e co-morbilità devono tornare in ufficio se il datore di lavoro lo richiede.
I lavoratori fragili sono fra le categorie che hanno diritto alla priorità sullo smart working nelle aziende che lo prevedono in base ad accordi collettivi : nelle imprese che praticano il lavoro agile, e che lo hanno già inserito negli accordi aziendali, i lavoratori fragili, così come i genitori di figli fino a 12 anni (in questo caso non fino a 14 anni) e i caregiver, hanno un diritto di priorità.
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La proroga vede favorevoli sindacati e imprese, a maggior ragione in un momento (fine agosto/inizio settembre) che vede il ritorno dalle ferie, un momento già organizzativamente impegnativo, e che rischia quindi di vedere anche la sovrapposizione con la fine dello smart working semplificato, modalità che le aziende praticano da oltre due anni, ovvero dal primo lockdown.
Il motivo della mancata proroga potrebbe essere questo: sostanzialmente, con la modifica del dl Semplificazioni le legge consente una comunicazione massiva, superando la necessità degli accordi individuali e quindi rendendo la procedura ordinaria simile a quella di fatto praticata negli ultimi anni.
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In base alle indiscrezioni che filtrano sul dibattito politico, il motivo della mancata proroga nel Dl Aiuti bis è stato quello delle necessarie risorse (per i soli fragili servivano 60 milioni di euro). Non si esclude, tuttavia, che il testo possa essere modificato nel corso dell’iter parlamentare, che peraltro non è ancora iniziato: bisogna prima attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto approvato il 4 agosto scorso in Consiglio dei Ministri.
In mancanza di proroga, da settembre non è più consentito il lavoro agile senza accordi individuali: torna in vigore la legge 81/2017, che prevede accordo scritto con la definizione di orari e regole. Fino al 31 agosto, invece, basta una comunicazione massiva al Ministero, utilizzando specifica modalità. Con il Decreto Semplificazioni convertito in legge, però, è stata approvata una modifica che rende lo smart working semplificato strutturale: dal 1° settembre, per attivare lo smart working basterà inviare una comunicazione unica con i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e fine delle prestazioni in modalità agile.