Un nuovo decreto aiuti entro fine luglio, con misure per famiglie e lavoro contro caro prezzi e inflazione e interventi proporzionati alla ricchezza e al reddito.
Lo annuncia il Governo, al termine di una giornata iniziata con un vertice con i sindacati, servito a mettere a punto una serie di interventi urgenti e strutturali e trovare un terreno comune di discussione sul salario minimo, intorno alla proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando, che prende come riferimento i minimi contrattuali dei diversi settori.
Dunque, da un lato misure imminenti di ristoro a salvaguardia del potere di acquisto dei redditi e dall’altro l’avvio del dibattito sulla manovra economica, fra cui ad esempio nuovi tagli al cuneo fiscale.
Vertice tra Governo e Sindacati
Al vertice tra Governo e Sindacati hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, i titolari dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
«Abbiamo stabilito un metodo di lavoro – ha spiegato Draghi – e previsto incontri su diversi temi: energia, trasformazione di specifici settori produttivi come auto, acciaio, PNRR, legge di bilancio, precariato. I tavoli tecnici partono il 23 luglio, poi nuovo incontro fra il 26 ed il 27 luglio, prima di portare il prossimo decreto in Consiglio dei Ministri, ha specificato Draghi.
Al centro dei lavori, non solo il nuovo decreto in preparazione, che sarà «a sostegno di salari, pensioni e famiglie», ha sottolineato Sbarra, ma anche un confronto permanente fra le parti sull’agenda economica e in particolare sull’attuazione del PNRR in chiave di nuova politica industriale e ambientale. Rileva una «novità sul piano del metodo» anche Maurizio Landini, che invece sul contenuto si riserva di conoscere il decreto, o almeno le prime indicazioni concrete in materia. Infine, la richiesta della Uil: detassare gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello e aumentare il netto in busta paga.
Non è chiarissimo quali saranno gli interventi che confluiranno nel decreto di fine luglio e cosa slitterà in Manovra. Draghi ha spiegato che i provvedimenti urgenti si faranno subito mentre le misure strutturali andranno in Legge di Bilancio. Ma nulla vieta che misure come il salario minimo o il taglio del cuneo fiscale possano intervenire già a fine luglio.
Per quanto riguarda il salario minimo, al vertice con i sindacati è stata presentata la proposta Orlando. «Un meccanismo che tenga insieme contrattazione collettiva e minimo salariale per tutti – sintetizza il ministero del Lavoro. L’ipotesi è quella di utilizzare come riferimento, previsto dalla legge, i contratti più diffusi o firmati dalle organizzazioni più rappresentative». Senza contratto, nel mondo del lavoro italiano, ci sono fra i 2,5 e i 3 milioni di persone.