Il numero degli occupati in Italia mostra una lieve flessione restando comunque superiore a 23 milioni, ma è in crescita la quota degli inattivi. Stando ai più recenti dati ISTAT, nel mese di aprile 2022 il tasso di occupazione rimane al 59,9%, che rappresenta il valore record registrato a marzo 2022.
Se il livello di disoccupazione si attesta all’8,4%, il tasso di inattività sale al 34,6% e corrisponde ai livelli precedenti alla pandemia. L’ISTAT sottolinea come nel confronto annuale con aprile 2021, la crescita del numero di occupati sia pari a 670mila unità e in oltre la metà dei casi si tratta di dipendenti a termine.
Il numero di coloro che lavorano con contratti a tempo determinato, infatti, supera i 3 milioni e 150 mila, il valore più alto dal 1977. Per quanto riguarda gli autonomi, in un solo mese sono diminuiti di 17mila unità. Una cifra negativa che, tuttavia, non compromette il quadro positivo dovuto al confronto con il 2021.
Anche Confesercenti sottolinea come i lavoratori dipendenti da due mesi siano sopra i 18 milioni, il dato più alto dal 2004, tuttavia questo incremento è dovuto soprattutto ai contratti a termine.
Lo scenario del lavoro appare complessivamente positivo ma non senza incertezze. Anche perché le tensioni internazionali e la corsa dei beni energetici (e di conseguenza dei prezzi) stanno avendo un impatto negativo sulle attività economiche di tutti i settori, rallentando una ripresa che avrebbe dovuto e potuto essere ben più sostenuta.
Secondo l’associazione imprenditoriale, infine, è necessario fare il possibile per fermare l’inflazione soprattutto concretizzando rapidamente i sostegni alle famiglie e alle imprese, già annunciati dal Governo.