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Bonus 200 euro: chi deve presentare domanda e chi no

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Maggio 2022
Aggiornato 20 Giugno 2022 19:24

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Bonus da 200 euro in busta paga, nel cedolino pensione o con accredito INPS ma non per tutti: ecco gli aventi all'una tantum che dovranno fare domanda.

Il bonus da 200 euro arriva direttamente nel cedolino di luglio 2022 per lavoratori dipendenti e pensionati e viene accreditato dall’INPS per alcune categorie di altri beneficiari, mentre invece per gli altri è necessario fare domanda, secondo modalità ancora in via di definizione.

Vediamo nel dettaglio tutte le regole per ottenere il bonus una tantum e chi rischia di perderlo se non presenterà esplicita domanda.

Bonus 200 euro: chi deve presentare domanda

Il Decreto Aiuti (articolo 32) prevede esplicitamente la necessità di presentare la domanda nei seguenti casi

  •  Collaboratori domestici (con uno o più rapporti di lavoro in essere alla data di entrata in vigore del “decreto Aiuti”)
  •  Parasubordinati co.co.co. (con contratti attivi alla data di entrata in vigore del “decreto Aiuti”, iscritti alla Gestione separata INPS, non titolari di pensione né iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e con reddito 2021 derivante dai quei rapporti non superiore a 35mila euro)
  • lavoratori stagionali (a tempo determinato e intermittenti che nel 2021 hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate e hanno reddito derivante da quei rapporti non superiore a 35mila euro)
  • lavoratori dello spettacolo (che nel 2021 hanno almeno 50 contributi giornalieri e reddito derivante da quei rapporti non superiore a 35mila euro)
  • autonomi senza partita IVA (iscritti alla Gestione separata INPS alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti,  non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e nel 2021 titolari di contratti autonomi occasionali con accredito di almeno un contributo mensile)
  • incaricati delle vendite a domicilio (titolari di partita IVA attiva e iscritti alla data di entrata in vigore del “decreto Aiuti” alla Gestione separata, con reddito 2021 derivante da tali attività superiore a 5mila euro).

Come fare domanda

L’unico caso in cui ci sono già indicazioni è quello dei collaboratori domestici, per i quali il comma 8 dell’articolo 32 prevede che la domanda si presenti ai CAF centri di assistenza fiscale. Per tutti gli altri casi si attendono le istruzioni INPS per la presentazione delle domande.  La norma prevede in ogni caso che le indennità siano versate dopo l’invio da parte dei datori di lavoro delle denunce contributive.

Bonus 200 euro senza domanda

Il bonus accreditato in automatico spetta in tutti quei casi in cui il requisito reddituale è già noto all’INPS e per i quali esiste già un canale attivo per il versamento. Si tratta dei seguenti soggetti:

  • disoccupati (percettori per il mese di giugno 2022 di indennità di disoccupazione NASpI o DisColl; percettori nel 2022 di indennità di disoccupazione agricola di competenza 2021)
  • ex bonus Covid 2021 (beneficiari nel 2021 di una delle indennità previste dai decreti Sostegni e Sostegni-bis)
  • percettori RdC (nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, a condizione che nessun componente percepisca a sua volta un altro bonus una tantum tra quelli previsti per le altre categorie di beneficiari)
  • pensionati (titolari di uno o più trattamenti pensionistici, pensione o assegno sociale, pensione o assegno invalidi civili, ciechi e sordomuti, trattamenti di accompagnamento alla pensione, in tutti i casi con reddito IRPEF 2021 fino a 35mila euro lordi, al netto di contributi, TFR, reddito prima casa e arretrati con tassazione separata)
  • dipendenti (quelli indicati nell’articolo 1, comma 121, della legge 234/2021, che nel primo quadrimestre 2022 hanno già beneficiato dell’esonero dello 0,8% per almeno una mensilità e non sono titolari dei trattamenti pensionistici).

Come vengono pagati i bonus

Una precisazione: poiché l’indennità spetta una sola volta per ogni lavoratore, in presenza di più contratti di lavoro non verranno versati 200 euro in ognuna delle due buste paga. Non ci sono nella norma (articolo 31 dl 50/2022) indicazioni precise sul modo in cui si stabilisce quale dei datori di lavoro verserà il bonus; su questo (come su altri punti) si attendono le regole applicative.

Lo stesso discorso vale per i pensionati: il bonus spetta una sola volta, anche nel caso di titolarità di più pensioni. In questo caso, però, sarà il casellario centrale dei pensionati a stabilire quale ente previdenziale pagherà il bonus.