In vigore il bonus 200 euro una tantum, concesso dal decreto Aiuti (artt. 31-33, dl 50/2022) a una platea di 31,5 milioni di italiani, per consentire alle famiglie di affrontare il caro prezzi e l’impatto economico della guerra in Ucraina. Spetta a lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi con o senza partita IVA, parasubordinati, stagionali del turismo, percettori del Reddito di Cittadinanza, intermittenti, lavoratori dello Spettacolo, lavoratori domestici.
Vediamo come funziona e quando viene pagato agli aventi diritto.
Dipendenti: bonus con lo stipendio di luglio
Hanno diritto ai 200 euro tutti i lavoratori dipendenti con stipendio lordo fino a 35mila euro. Per calcolare questa soglia, non si considerano i trattamenti di fine rapporto comunque denominati, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Chi è titolare di più rapporti di lavoro (per esempio part-time), ha diritto al bonus una volta sola. La somma viene versata in busta paga a luglio, in via automatica.
- Il lavoratore deve però dichiarare di non essere titolare di pensione o altri trattamenti previdenziali e di reddito di cittadinanza. L’indennità non costituisce reddito (quindi non impatta sulle aliquote fiscali) e non è cedibile, sequestrabile, né pignorabile.
- I datori di lavoro maturano un credito corrispondente alle indennità che versano con le busta paga di luglio, che sarà compensato attraverso le denunce contributive con modalità che verranno comunicate dall’INPS.
Pensionati: bonus nel cedolino di luglio
Il bonus una tantum spetta a tutti i titolari di pensione a carico di forme previdenziali obbligatorie, sempre che restino nel tetto di 35mila euro all’anno. I 200 euro vengono versati d’ufficio con la pensione di luglio. Agli enti previdenziali diversi dall’INPS le somme verranno rimborsate dall’ente nazionale di previdenza in seguito a rendicontazione. Anche per i pensionati l’indennità non costituisce reddito, nemmeno ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.
Vale sempre la regola per cui il bonus è versato una sola volta, anche se oltre alla pensione si svolge un lavoro o si ricevono altri trattamenti previdenziali.
Altri lavoratori ammessi al bonus
L’articolo 32 del decreto Aiuti dettagli tutte le categorie di lavoratori parasubordinati e dipendenti che hanno diritto al bonus. In tutti i casi, vale il limite di reddito di 35mila euro.
- Dipendenti stagionali, intermittenti e in somministrazione con almeno 50 giornate lavorative nel 2021.
- Autonomi senza partita IVA in gestione separata, con almeno un contributo mensile nel 2021.
- Venditori a domicilio con partita IVA e reddito 2021 fino a 5mila euro:
- lavoratori dello spettacolo con almeno 50 contributi giornalieri.
- Collaboratori domestici.
- Parasubordinati: titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con contratti già attivi al 18 maggio 2022 e non titolari di prestazioni previdenziali.
In tutti questi casi, bisogna presentare domanda. Si attendono le istruzioni precise dell’INPS.
Disoccupati e titolari di ammortizzatori sociali
Il bonus viene versato dall’INPS alle seguenti categorie di disoccupati che percepiscono ammortizzatori sociali:
- titolari di NASPI e DIS-COLL nel mese di giugno 2022.
- Titolari di indennità di disoccupazione agricola nel 2022.
- Precettori del Reddito di Cittadinanza (bonus accreditato in automatico a con RdC di luglio).
Lavoratori autonomi
Viene istituito un apposito Fondo per l’indennità una tantum lavoratori autonomi e professionisti, per versare loro l’indennità, riconosciuta sia agli iscritti all’INPS sia a coloro che versano i contributi agli enti di previdenza obbligatoria dei professionisti. Criteri e modalità saranno definiti da apposito decreto ministeriale attuativo.