Si è ufficialmente insediato l’Osservatorio nazionale bilaterale in materia di Lavoro Agile, organismo presieduto dal Ministro Andrea Orlando e composto da rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori. Nell’arco di un anno l’osservatorio dovrà monitorare a livello nazionale l’evoluzione dei risultati raggiunti attraverso lo Smart Working diffondendo e valorizzando le migliori pratiche rilevate nei luoghi di lavoro.
Tra gli obiettivi previsi, inoltre, figurano anche:
- lo sviluppo della contrattazione collettiva nazionale, aziendale e/o territoriale di regolazione del lavoro agile;
- il monitoraggio dell’andamento delle linee di indirizzo contenute nel protocollo nazionale sul lavoro agile del 7 dicembre 2021, ma anche la valutazione di possibili implementazioni con riferimento a eventuali novità normative e alla crescente evoluzione tecnologica e digitale.
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Come spiega il Ministro Orlando, il lavoro agile può contribuire a migliorare le condizioni di vita del lavoratore, ridurre l’inquinamento, la congestione dei centri urbani e contribuire al risparmio energetico; ma al tempo stesso bisogna fare attenzione che questa modalità di lavoro non determini una dilatazione degli orari di lavoro, una condizione di “isolamento” dei lavoratori o uno “svuotamento” di alcuni centri urbani.
I dati che stanno emergendo stimano che circa 4,5 milioni di lavoratori continueranno in modo stabile a lavorare da remoto, anche dopo la fine della pandemia.
È sempre il Ministro a ribadire la necessità di rendere strutturale il meccanismo di semplificazione del regime delle comunicazioni obbligatorie inerenti l’invio dell’accordo individuale, attualmente basate su una disciplina del lavoro agile emergenziale prorogata fino al 30 giugno 2022.