L’incontro del 7 aprile tra Governo e Sindacati si è rivelato un vertice a tutto tondo e non soltanto sulla riforma delle pensioni. Il premier, Mario Draghi, ha proposto ai vertici di Cgil, Cisl e Uil un confronto permanente per affrontare la nuova situazione di crisi, che si inserisce in una fase di graduale superamento del Covid. I leader delle forze confederali si dicono d’accordo sul metodo ma contestano la mancanza di punti di partenza concreti per accordarsi sui singoli temi.
In base a quanto dichiarato dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, «il Governo per il momento non fornisce risposte su temi centrali come la perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni, costi dell’energia, precarietà, pensioni, riforma fiscale». Previsto comunque un nuovo vertice dopo Pasqua, «da allargare anche all’associazione delle imprese per affrontare i problemi aperti, compreso il tema delle pensioni», riferisce Maurizio Landini (Cgil).
Meno critica la Cisl: pur manifestando spunti critici (definendo insufficienti i 5 miliardi per il prossimo decreto anti-crisi Ucraina-ter), sembra più disponibile alla condivisione con il Governo. «Abbiamo approvato l’idea di costruire un Patto sociale, dobbiamo vedere i contenuti, il merito, ma si deve partire come si fece nel ’92-93 dalla condivisione degli obiettivi, che tipo di Paese vogliamo costruire» hanno commentato i segretari confederali Ignazio Ganga e Giulio Romani.
In definitiva un incontro interlocutorio, servito ad aprire un dialogo fra Governo e parti sociali su provvedimenti anti-crisi, riforme e politica economica, dopo la presentazione del DEF. Che sarà seguito da altri incontri, alla presenza delle imprese.
Non è chiaro in che modo si inserisca in questo contesto la ripresa del negoziato sulle pensioni iniziato a gennaio e poi interrotto con l’inizio della guerra in Ucraina, che ha modificato le priorità del Governo. In base a quanto dichiarano i sindacati, sembra che l’intenzione sia quella di far confluire all’interno di questo nuovo tavolo anche il capitolo pensioni. Che, però, non sembra più prioritario.