I lavoratori che percepiscono il trattamento di disoccupazione agricola rientrano tra i beneficiari del Bonus 200 euro una tantum, erogato dallo Staro in ottica anti-inflazione. In questo caso non serve domanda: la somma è accreditata dall’INPS assieme alla prestazione.
Per avere accesso alla disoccupazione, invece, i lavoratori agricoli – entro il 31 marzo di ogni anno – devono inoltrare la domanda di disoccupazione. Per questi lavoratori, tra l’altro, l’importo della prestazione non viene penalizzato dall’eventuale Cassa Covid dello scorso anno: l’INPS procede infatti ad una neutralizzazione dei contributi penalizzanti per le ore di riduzione o sospensione delle attività, che di fatto è equiparata al lavoro ai fini del calcolo del sussidio.
Vediamo chi può accedere alla prestazione, come si effettua la richiesta per l’ammortizzatore sociale e come calcolare l’importo della prestazione.
Cosa è la disoccupazione agricola
Si tratta di è un sussidio di disoccupazione rivolta agli operai agricoli a tempo determinato (OTD) o impiegati a tempo indeterminato (OTI) che lavorano per parte dell’anno, ma anche ai piccoli coloni e ai piccoli coltivatori diretti che integrano con versamenti volontari fino 51 giornate di iscrizione negli elenchi nominativi.
Dal 1° gennaio 2022, gli OTI delle cooperative e loro consorzi sono invece destinatari della NASpI, per le cessazioni in corso d’anno, ma possono comunque accedere alla disoccupazione agricola per i periodi 2021 se hanno maturato i requisiti e presentano domanda entro il termine ordinario del 31 marzo.
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Quali sono i requisiti per la disoccupazione agricola
La disoccupazione agricola copre infatti i periodi di mancata occupazione nell’anno precedente. Per quanto riguarda i requisiti di accesso, per ottenere l’indennità di disoccupazione agricola è necessario essere iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, per l’anno cui si riferisce la domanda. Sono anche richiesti almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria e almeno 102 contributi giornalieri nel biennio formato dall’anno di riferimento dell’indennità più l’anno che lo precede.
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Chi può accedere all’indennità di disoccupazione
La prestazione spetta a operai agricoli a tempo determinato iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti; operai agricoli a tempo indeterminato che vengono assunti o licenziati nel corso dell’anno civile, dando luogo, così, a eventuali periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro; piccoli coloni; compartecipanti familiari; piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari.
Sono beneficiarie dell’indennità anche le lavoratrici madri dimissionarie durante il periodo in cui vige il divieto di licenziamento, così come i padri che si dimettono durante il congedo di paternità e fino al compimento del 1° anno di età del figlio. In merito ai lavoratori che si dimettono per giusta causa, l’INPS prevede l’indennità di disoccupazione nei seguenti casi:
- mancato pagamento della retribuzione;
- molestie sessuali sul lavoro;
- modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;
- mobbing e crollo dell’equilibrio psico-fisico del lavoratore in seguito a comportamenti vessatori da parte dei superiori o colleghi;
- variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione dell’azienda ad altre persone fisiche o giuridiche;
- spostamento del lavoratore da una sede a un’altra, in assenza di comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive;
- comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico.
La domanda di disoccupazione agricola
Le domande di disoccupazione possono essere trasmesse all’INPS attraverso il servizio online, con accesso via SPID di livello 2, PIN o CNS. È anche possibile rivolgersi agli enti di patronato o al Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.
Quanto si prende di sussidio INPS
L’indennità viene pagata direttamente dall’INPS in un’unica soluzione, in misura pari al 40% della retribuzione di riferimento per gli OTD e al 30% per gli OTI, sulla base della retribuzione prevista dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative.
Quanto dura la prestazione
L’indennità spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate (entro il limite di 365 l’anno) sottraendo le giornate:
- di lavoro dipendente agricolo e non agricolo;
- di lavoro in proprio agricolo e non agricolo;
- indennizzate a titolo di malattia, maternità, infortunio, ecc.;
- non indennizzabili (es.: successive all’espatrio definitivo).
Quando arriva la disoccupazione agricola?
I pagamenti della disoccupazione agricola arrivano frazionati, in genere tra giugno e luglio dell’anno successivo a quello di riferimento. Di fatto, trascorrono circa 115 giorni dalla data di pubblicazione degli elenchi nominativi dei beneficiari INPS e l’effettiva erogazione della prestazione.