Il rientro in massa al lavoro in presenza presso le sedi fisiche, dopo mesi di smart working generalizzato, ha generato un forte impatto sulle assenze per malattia. A scattare la fotografia di fine 2021 è l’INPS, che evidenzia l’aumento delle emissioni di certificati e delle visite fiscali di controllo.
Assenze per malattia
Secondo i dati dell’Osservatorio INPS (Polo unico di tutela della malattia), nel secondo semestre del 2021 sono aumentati del 18,5% i certificati emessi nel settore privato, la cui quota riguarda il 78,2% di tutti i certificati emessi. Di contro, se ci concentriamo sugli ultimi tre mesi dell’anno, l’incremento maggiore si è registrato nel settore pubblico (+17,2%) rispetto al settore privato (+9,4%), con una maggiore incidenza di assenze per malattia tra le donne (+13,4) rispetto agli uomini (8,9%). In questo arco di tempo, le giornate totali di malattia hanno subito una diminuzione (rispettivamente del 10,1% e del 12,4%) rispetto all’analogo periodo 2020.
Visite fiscali
Per quanto riguarda le visite fiscali per malattia dei dipendenti l’Osservatorio fornisce i seguenti trend:
- Nel terzo trimestre 2021 sono state effettuate 258mila visite fiscali (+179%), con una crescita maggiore (soprattutto al Certo Italia) nel Pubblico impiego (+303%). In generale, i lavoratori maggiormente interessati dagli accertamenti medico fiscali sono gli assicurati del settore privato e i pubblici del Polo unico, per i quali possono essere effettuate visite su richiesta dell’azienda o disposte d’ufficio dall’INPS.
- Nel quarto trimestre 2021 sono state effettuate 311mila visite fiscali (+23%), con un incremento di accertamenti (soprattutto al Sud) nel settore pubblico (+170%), mentre nel privato si è registrato un calo (-35%). Nel mirino degli ispettori, i lavoratori ultracinquantenni (+26%) nel privato e la classe fino a 29 anni nel pubblico.