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Riforma Pensioni: bonus previdenziali per giovani e donne

di Anna Fabi

3 Febbraio 2022 15:59

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Riforma pensioni, prosegue il negoziato: proposta di bonus previdenziali per giovani e donne, in attesa di sciogliere il nodo della flessibilità in uscita.

Nuovo round tecnico per la riforma delle pensioni, in vista del tavolo politico previsto per il 7 febbraio: nella riunione del 3 febbraio fra sindacati e Governo, si è affrontato il nodo della flessibilità in uscita e sono state espresse le prime valutazioni dell’Esecutivo sulle proposte sindacali presentate nelle scorse riunioni del 20 e 27 gennaio, in particolare sulle pensioni dei giovani e delle donne.

Per capire con precisione quale direzione sta prendendo il negoziato propedeutico alla riforma pensioni, bisogna attendere il vertice del 7 febbraio. Nel frattempo, si possono analizzare le proposte sul tavolo e i nodi da sciogliere in vista della riforma pensione che, lo ricordiamo, è prevista entro la fine del 2022.

I temi chiave della riforma pensioni

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Il negoziato fra Governo e sindacati è iniziato nel dicembre scorso, poi proseguito in gennaio con la definizione dei tavoli tecnici e dei relativi temi fondamentali da affrontare: pensioni dei giovani e delle donne, previdenza complementare, flessibilità in uscita, nodo chiave della riforma in preparazione. Le ipotesi sul tavolo restano diverse: pensione anticipata con ricalcolo contributivo, Quota 41, soluzioni simili a quella della quota 102.

Nel frattempo, la Manovra ha previsto alcune proroghe e novità limitate al 2022: proroga APE Sociale (con alcune modifiche), proroga Opzione Donna, Quota 102 (in pensione con 64 anni e 38 anni di contributi).

Pensioni agevolate per giovani e donne

Nel frattempo sono più avanti le trattative sulle pensioni di garanzia per i giovani e le donne, penalizzati da carriere discontinue e redditi bassi, che impattano quindi sul diritto e sulla misura della pensione. Cgil, Cisl e Uil propongono tutele con specifici meccanismi, ad esempio il riconoscimento degli anni di formazione, disoccupazione, cura). Per le donne l’idea è quella di valorizzare ai fini contributivi i periodi di maternità e la cura dei figli.

Sul fronte della previdenza complementare, i sindacati propongono un semestre di silenzio assenso per destinare il TFR ai fondi pensione.