L’Opzione Donna è compatibile con il riscatto dei contributi con ricalcolo a percentuale, come ad esempio quello di laurea agevolato, ma le due domande vanno presentate contestualmente. In considerazione delle incertezze interpretative che possono aver indotto in errore, l’INPS dispone – in via eccezionale – che vengano accettate le domande di pensione con Opzione Donna (ma solo fino al 31 dicembre 2021) dopo una richiesta di riscatto periodi precedenti al 1996 con ricalcolo contributivo. Questo, nel rispetto di una serie specifica di condizioni (le istruzioni sono contenute nel messaggio INPS 4560/2021).
Riscatto con calcolo contributivo
Si tratta di una situazione specifica, relativa alle lavoratrici che per raggiungere i 35 anni di contributi necessari per l’Opzione Donna scelgono di riscattare versamenti precedenti al 1996. Come è noto, questi contributi sarebbero da valorizzare con il sistema retributivo ma il riscatto consente di chiedere il ricalcolo contributivo. Un caso classico è quello del riscatto di laurea agevolato ma non è l’unico (si possono ad esempio riscattare con il ricalcolo a percentuale i periodi di lavoro all’estero o quelli corrispondenti ad astensioni facoltative).
Opzione Donna con riscatto dei contributi
In questo caso, la regola prevede la presentazione contestuale delle due domande. In parole semplici, non si può presentare prima la domanda di riscatto e successivamente quella per l’Opzione Donna. Questo, per un motivo che si potrebbe definire tecnico, in base al quale il riscatto della laurea agevolato prevede già un’opzione di ricalcolo contributivo, che quindi non può essere esercitata una seconda volta con la domanda di Opzione Donna.
Come fare domanda
Di regola, dunque, la domanda di riscatto presentata anteriormente a quella per l’Opzione Donna preclude l’accesso a questa forma di pensione anticipata destinata alle lavoratrici con 58 o 59 anni di età, rispettivamente se dipendenti o autonome, von 35 anni di contributi al 31 dicembre 2021 (questo è il requisito che già incamera la proroga contenuta nella Manovra 2022).
La deroga fino al 31 dicembre
In considerazione della «situazione di incertezza che si è generata in sede di prima applicazione delle indicazioni di cui alle citate circolari n. 6 del 2020 e n. 54 del 2021» (i due documenti che contengono le istruzioni operative per il riscatto agevolato), «risulta evidente come le lavoratrici abbiano esercitato la facoltà di opzione al sistema contributivo con lo scopo di avvalersi del diverso metodo di calcolo dell’onere di riscatto, sebbene la loro volontà fosse orientata ad accedere alla pensione anticipata c.d. opzione donna». Di conseguenza, si dispone una eccezione per le domande di Opzione Donna presentate entro il 31 dicembre 2021, sempre che risultino soddisfatte le seguenti ulteriori condizioni:
- perfezionamento, alla data di presentazione della domanda di riscatto, dei requisiti (anagrafico e contributivo) prescritti per la pensione anticipata c.d. opzione donna, tenendo conto anche della contribuzione da riscattare;
- esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo e presentazione della domanda di riscatto, in data anteriore a quella di pubblicazione del messaggio (21 dicembre 2021).
In questi casi, le strutture INPS procedono alla liquidazione della pensione anticipata con l’Opzione Donna, annullando la certificazione di opzione al sistema contributivo precedentemente rilasciata con l’esercizio del riscatto agevolato. In sintesi:
- fino al 31 dicembre 2021: domanda di Opzione Donna valida anche se era già stato autorizzato il riscatto con ricalcolo contributivo di periodi anteriori al 1996.
- Dal primo gennaio 2022: la domanda di riscatto deve essere contestuale a quella di presentazione dell’Opzione Donna. Se viene presentata prima, si perde il diritto all’Opzione Donna.