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Smart Working fino al 31 marzo, tutele per fragili e congedi Covid

di Barbara Weisz

Pubblicato 15 Dicembre 2021
Aggiornato 27 Dicembre 2021 06:55

La proroga dello stato di emergenza fa slittare lo smart working semplificato ed estende congedi Covid e tutele per i fragili.

Lo smart working senza accordo individuale nelle imprese può proseguire fino al 31 marzo 2022, così come si può prevedere un prolungamento dei termini per il lavoro agile dei lavoratori fragili ed i congedi parentali Covid. La proroga dello stato d’emergenza ha dunque un forte impatto su tutta una serie di normative in tema di lavoro, mentre nulla cambia per quanto concerne il Green Pass, nuovi obblighi vaccinali dal 15 dicembre a parte. Vediamo tutto.

Smart working

Il termine ultimo per applicare il lavoro agile con regole semplificate dipende dallo stato d’emergenza, quindi è spostato al 31 marzo 2022: è una delle conseguenza immediate del Decreto di proroga approvato dal Governo. La normativa sullo smart working semplificato era stata da ultimo revisionata dall’articolo 11 del dl 52/2021 (il decreto Riaperture), ora aggiornata al nuovo termine di fine marzo. Significa che le imprese possono continuare a ricorrere al lavoro agile senza l’accordo scritto con il lavoratore, semplicemente inviando una comunicazione massiva al Ministero del Lavoro. Una procedura snella, che consente flessibilità organizzativa in un periodo emergenziale.

La legislazione ordinaria prevede invece un accordo individuale con una serie precisa e specifica di elementi. Lo stato d’emergenza consente di bypassare questa procedura ricorrendo a quella straordinaria. Lo smart working è definito e normato dalla legge 81/2017, che lo inserisce nell’ambito del lavoro subordinato con specifiche specifiche regole e procedure, a sua volta aggiornato dal nuovo Protocollo nazionale firmato da Governo e parti sociali con le linee guida applicative, per il dopo emergenza.

Lavoro agile per lavoratori fragili

Con la proroga dello stato di emergenza, scatta anche l’estensione delle tutele in favore dei lavoratori fragili. Tuttavia manca ancora un tassello: in base alla bozza del provvedimento – riportata da anticipazioni di stampa – un decreto ministeriale dovrà adottare entro trenta giorni, “le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 28 febbraio 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto”.

Congedi parentali Covid

 Estensione anche per i congedi parentali Covid (retribuiti al 50%) in considerazione del prolungamento dello stato d’emergenza: pur non trattandosi si una proroga automatica, si apporta una modifica all’attuale norma (dl 146/2021, articolo 9), in base alla quale la copertura di periodi di quarantena e DAD dei figli era limitata fino al 31 dicembre 2021 (con diritto per uno solo dei genitori, se non in smart working e se l’altro genitore convivente non lo è a sua volta oppure non è occupato).

Green Pass e Super Green Pass

Accesso al luogo di lavoro

Il decreto di proroga dello stato di emergenza contiene una novità sul Green Pass, che però non riguarda il mondo del lavoro (per il quale resta l’attuale obbligo di semplice Certificazione Verde Covid-19, anche a seguito di tampone). La novità riguarda invece il Super Green Pass, che fino al 31 marzo 2022 è richiesto anche in zona bianca per lo svolgimento delle attività altrimenti soggette a restrizioni in zona gialla.

Obbligo vaccinale

Ricordiamo infine che ci sono alcune specifiche categorie d lavoratori (scuola, amministrativi della sanità, polizia, difesa), che dal 15 dicembre hanno l’obbligo di vaccino sul lavoro.