Premessa d’obbligo: le certezze si avranno quando la Legge di Bilancio arriverà in Senato nei prossimi giorni, ma nel frattempo si delineano con maggior precisione le anticipazioni sul ddl approvato dal Governo in Consiglio dei Ministri, e fra le novità rispetto alle prime bozze c’è quella sull’Opzione Donna, con alcuni correttivi rispetto alle prime bozze.
La Manovra, lo ricordiamo, deve ancora iniziare l’iter parlamentare: il testo è atteso in Senato entro fine settimana. Per l’approvazione finale non sono prevedibili ampi margini di discussione visti i ritardi accumulati e i tempi stretti, dovendo entrare il vigore il primo gennaio.
I requisiti 2022
Per l’Opzione Donna, nel ddl di bilancio sarebbe prevista la proroga di un anno a requisiti invariati, dunque senza il ventilato aumento del requisito anagrafico che avrebbe ristretto la platea delle aventi diritto a questa forma di pensione anticipata. Se il testo della Legge di Bilancio che approderà in Senato ne darà conferma, dal primo gennaio 2022 l’Opzione Donna sarà dunque allargata alle lavoratrici che maturano, cumulativamente, i seguenti requisiti entro il 31 dicembre 2021: 58 o 59 anni di età, rispettivamente se dipendenti o autonome; 35 anni di contributi.
La proroga in Manovra
E’ una proroga annuale. Dal 2022 l’Opzione Donna sarà infatti utilizzabile anche dalle lavoratrici nate nel 1963 o 1962, rispettivamente se dipendenti o autonome, con i requisiti maturati entro il 31 dicembre 2021. Le precedenti bozze di Manovra prevedevano un innalzamento del requisito anagrafico, con l’accesso all’Opzione Donna limitato alle nate nel 1961 e 1960, rispettivamente per dipendenti e autonome (quindi, con compimento di 60 o 61 anni entro il 31 dicembre 2021). Adesso, con la nuova versione del ddl, si è ritornati ai consueti requisiti, con la sola estensione della finestra temporale per la maturazione del requisito, spostata in avanti di un anno.
Le altre regole
Restano invariate tutte le altre regole previste per l’Opzione Donna:
- la pensione viene interamente ricalcolata con il contributivo,
- il diritto si cristallizza e quindi una volta maturato si può esercitare in qualsiasi momento,
- resta la finestra mobile di 12 o 18 mesi, rispettivamente per dipendenti e autonome, fra la maturazione del diritto e la prima decorrenza utile per la pensione.
Riforma Pensioni
Ricordiamo che nel capitolo previdenziale inserito in Manovra ci sono anche altri due strumenti di flessibilità in uscita (in attesa di formulare una vera e propria riforma pensioni nel corso dell’anno), che comprende anche:
- Quota 102 limitata al solo 2022, per andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi,
- APE Social prorogata di un anno con una serie di modifiche relative ai requisiti per i disoccupati di lunga durata e gli addetti a mansioni gravose (in entrambi i casi, i cambiamenti inseriti allargano la platea degli aventi diritto).