Tratto dallo speciale:

Pensioni 2022: Quota 102, proroga Opzione Donna e nuova APE Social

di Barbara Weisz

Pubblicato 28 Ottobre 2021
Aggiornato 2 Novembre 2021 16:39

logo PMI+ logo PMI+
Non ancora Riforma Pensioni ma importanti novità in Legge di Bilancio 2022: platea più ampia per APE Sociale, proroga Opzione Donna, nuova Quota 102.

Allungato l’elenco delle lavori gravosi, platea più ampia  per i disoccupati con diritto all’APE Sociale, proroga di un anno per l’Opzione Donna (con aumento di due anni per il requisito anagrafico) e new entry Quota 102 ma solo per il 2022: sono le principali misure per la flessibilità in uscita contenute nella Legge di Bilancio 2022 approvata dal Consiglio dei Ministri nel tardo pomeriggio del 28 ottobre. Misure attese, in base alle anticipazioni che erano filtrate negli ultimi giorni, ma che lasciano spazio anche ad alcune novità, soprattutto sul fronte APE Sociale. In generale, si conferma un sostanziale rinvio della Riforma Pensioni vera e propria, su cui non è stato trovato l’accordo, facendo sì che in Manovra siano approdate soltanto misure temporanee, il cui orizzonte temporale si esaurisce a fine 2022.

L’obiettivo futuro è però quello di ritornare al contributivo pieno: nel corso del 2022 si studieranno gli strumenti e le strategie per centrare questo obiettivo, agendo su più fronti, non soltanto quello previdenziale ma anche del mercato del lavoro.

Da quota 100 a Quota 102

Innanzitutto, la Quota 102. E’ il meccanismo messo a punto per superare la Quota 100, attualmente in vigore, che scade il prossimo 31 dicembre 2021. Dal prossimo primo gennaio, e fino al 31 dicembre 2022, si può andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi. Il diritto, come di consueto in materia di riforma pensioni, si cristallizza: significa che, se viene maturato nel 2022, può essere esercitato anche successivamente.

Proroga Opzione Donna 2022

La proroga dell’Opzione Donna consente di andare in pensione alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2021, compiono 60 o 61 anni di età, rispettivamente se dipendenti o autonome, e alla stessa data hanno maturato 35 anni di contributi. Ricordiamo che questa opzione comporta il ricalcolo interamente contributivo della pensione. Fino al 31 dicembre 2021 bastano invece 58 anni alle dipendenti e 59 anni alle autonome con i 35 anni maturati al 31 dicembre 2020. Il prossimo anno, invece, serviranno due anni in più a parità di requisito contributivo di 35 anni.

La nuova APE Sociale

Infine, la proroga dell’APE Sociale. La misura introdotto dal dl 4/2019 per tre anni in via sperimentale, era in scadenza e ora è prorogata per l’intero 2022. Ci sono sostanzialmente due novità, che allargano la platea degli aventi diritto. In generale, la regola resta analoga a quella fin qui applicata, quindi accedono all’APE Social i lavoratori con almeno 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi a seconda della categorie di appartenenza. Nel dettaglio, servono 30 anni di contributi per disoccupati che hanno terminato di utilizzare gli ammortizzatori sociali (ma non servono più i tre mesi dalla fine del sussidio), caregiver, persone con handicap lavorativo almeno al 74%; servono 36 anni per gli addetti a mansioni gravose.

Le novità per l’APE Sociale

  • Disoccupati: per accedere all’APE Sociale non devono più aver terminato di utilizzare gli ammortizzatori da almeno tre mesi, dunque è stato eliminato il requisito dei tre mesi. Il diritto sorge dopo che sono finiti gli ammortizzatori.
  • Mansioni gravose: è stato allungato l’elenco delle professioni e dei mestieri ammessi.

Le nuove mansioni gravose

  • Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate
  • Tecnici della salute
  • Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate
  • Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali
  • Operatori della cura estetica
  • Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati
  • Artigiani, operai specializzati, agricoltori
  • Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali
  • Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli
  • Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati
  • Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta
  • Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica
  • Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque
  • Conduttori di mulini e impastatrici
  • Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali
  • Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio
  • Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare
  • Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento
  • Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci
  • Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli
  • Portantini e professioni assimilate
  • Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca
  • Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.