L’attuale proroga di Opzione Donna in vigore prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata con questo regime sperimentale introdotta dalla Legge Maroni 243/04, ripresa dalla Riforma Pensioni Fornero 2011 e prorogata dalla Legge di Bilancio per tutte le lavoratrici che hanno maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2020. Nella prossima Legge di Bilancio 2022 è tuttavia attesa una nuova Riforma delle pensioni che tra le varie misure allo studio del governo Draghi per anticipare l’uscita dal lavoro per specifiche platee, dovrebbe contenere anche una proroga della pensione donna 2022, o meglio una stabilizzazione dell’Opzione Donna che dovrebbe diventare una misura strutturale.
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Opzione Donna 2022: proroga entro ottobre
La decisione sulla proroga di Opzione Donna al 2022, o la sua messa a regime, in ogni caso verrà presa entro fine mese. Entro il 20 ottobre, infatti, il Governo dovrà presentare al Parlamento il Disegno di Legge di Bilancio contenente la manovra triennale di finanza pubblica, che include:
- un bilancio di previsione a legislazione vigente;
- la Legge di Stabilità (precedentemente denominata legge finanziaria), contenente le riforme.
Il testo della Legge i Bilancio 2022 dovrà essere inviato all’UE che vaglierà le coperture finanziarie e il rispetto dei vincoli di bilancio e avrà tempo fino al 30 novembre per rispondere. I termini per l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio sono quindi quelli di fine anno: deve essere tassativamente approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre 2021, come ogni anno. Poi nel corso del mese di gennaio il Governo potrà presentare eventuali Disegni di Legge collegati alla manovra.
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Opzione Donna: i requisiti oggi
Ricordiamo che per il momento le regole per l’accesso a Opzione Donna 2021 prevedono di aver maturato entro il 31/12/2020 i seguenti requisiti:
- 35 anni di contributi, pari a 7 anni in meno rispetto ai 41 anni e 10 mesi chiesti oggi per l’accesso alla pensione anticipata;
- età anagrafica pari a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le autonome, pari a 9 e 8 anni in meno rispettivamente rispetto ai requisiti anagrafici oggi richiesti per la pensione di vecchiaia.
L’idea del Governo è di ridisegnare la formula Opzione Donna rendendola una misura a regime, mantenendo requisiti molto simili a quelli attuali, sempre accettando di andare in pensione anticipata con assegno calcolato interamente su sistema contributivo.