Ammontano a 4,7 miliardi di euro le ulteriori risorse concesse dall’Unione Europea all’Italia per sostenere la ripresa socio-economica post-Covid investendo nel digitale, nell’ambito del programma React-Eu (componente del “Next Generation EU”). In particolare, il programma italiano FSE dedicato alle Politiche attive per l’occupazione riceverà 4,5 miliardi per sostenere l’occupazione nelle zone più colpite dalla pandemia, mentre i fondi supplementari incentiveranno le assunzioni femminili e giovanili, la formazione dei lavoratori e finanzieranno servizi su misura per chi è in cerca di occupazione.
L’obiettivo generale è dunque quello di utilizzare i fondi supplementari per rilanciare il lavoro e sostenere l’economia nelle regioni del Sud. Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha commentato lo stanziamento delle risorse sul suo profilo Twitter.
Complessivamente 4,5 miliardi di euro per politicheattive, sostegno al lavoro al Sud, rifinanziamento Fondo nuove competenze, occupazione di giovani e donne e per aiutare ricerca occupazione e ricollocazione lavoratori.
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Per supportare l’occupazione, per prima cosa l’Italia utilizzerà le risorse per la riduzione del 30% le imposte sui contributi previdenziali versate dai datori di lavoro (2,7 miliardi di euro) in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna: il lavoratore dovrà mantenere il posto per almeno 9 mesi, dopo il periodo relativo alla richiesta l’indennità.
Ulteriori fondi saranno impiegati, inoltre, per favorire l’assunzione di giovani e donne:
- decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2021-2022 di giovani fino a 36 anni (200 milioni di euro),
- agevolazioni per le assunzioni di donne di qualunque età (37,5 milioni).
Grazie al “Fondo nuove competenze” saranno poi promosse iniziative di formazione mirate a incentivare l’acquisizione di competenze a elevato contenuto tecnologico, finanziando le ore non lavorate se utilizzate per frequentare corsi (1 miliardo di euro).
L’ultimo investimento (500 milioni di euro) è destinato a per potenziare la rete di servizi pubblici per l’impiego e attuare politiche attive del lavoro: i disoccupati potranno siglare un contratto personalizzato con i centri per l’impiego, in base ad esigenze e competenze.