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Pensione anticipata di invalidità da 51 e 56 anni: come funziona

di Noemi Ricci

Pubblicato 25 Aprile 2024
Aggiornato 24 Ottobre 2024 07:03

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Pensione anticipata per invalidità superiore all’80% dai 56 anni e per non vedenti dai 51 anni: come funziona, chi ne ha diritto e come richiederla.

La pensione anticipata accessibile con requisiti ridotti rispetto a quelli ordinariamente previsti dalla Legge Fornero rientra tra le misure destinate a particolari categorie protette, come coloro che possiedono un’invalidità all’80% e i non vedenti.

Vediamo in cosa consistono le agevolazioni per le pensioni dei lavoratori invalidi civili e come fruirne.

Pensione anticipata ciechi e invalidi: requisiti

La pensione anticipata per i portatori di handicap con percentuale di invalidità almeno l’80% è prevista dal cosiddetto decreto Amato (D.lgs. 503/1992) che offre a questa categoria di lavoratori la possibilità di andare in pensione con almeno 20 anni di contributi, a 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne.

Per i non vedenti, i requisiti di età sono pari, rispettivamente, a 56 anni per gli uomini ed a 51 anni per le donne. In entrambi i casi viene concesso un forte anticipo rispetto ai 67 anni richiesti alla generalità del lavoratori per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

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Pensione con deroga Amato

L’anzianità contributiva scende a 15 anni per i beneficiari di una delle tre deroghe della Legge Amato del 1992 (D.lgs. 503/1992), in vigore ancora oggi, ovvero coloro che risultano in possesso dei seguenti requisiti:

  • 15 anni di contributi prima del 1992 (780 settimane);
  • autorizzazione al versamento di contributi volontari entro il 24 dicembre 1992;
  • almeno 25 anni di versamenti, di cui 15 anni di contributi effettivi da lavoro dipendente e 10 anni lavorati in modo discontinuo o che non coprono le intere 52 settimane per l’annualità.

La pensione anticipata per gli invalidi non inferiori all’80% e non vedenti viene riconosciuta ai soli lavoratori iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS (ad esclusione degli iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi) ed alle forme di previdenza sostitutive dell’Assicurazione generale obbligatoria stessa. Risultano quindi esclusi dal beneficio i lavoratori dipendenti del settore pubblico ed i lavoratori autonomi.

Pensione invalidi: requisiti

Il riconoscimento dello stato di invalidità e della percentuale di handicap, che non deve essere inferiore all’80% per poter accedere alla pensione anticipata, deve essere effettuato dall’INPS che valuta le specifiche attitudini, capacità e mansioni del lavoratore.

Eventuali riconoscimenti dello stato di handicap da parte di altri Enti verranno utilizzati dalla commissione medica dell’Istituto solo come elementi a supporto della propria valutazione, basata sulle previsioni della Legge 222/1984 sull’invalidità previdenziale o pensionabile, strettamente connessa alla riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo.

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In merito si è espressa la Corte d’Appello di Torino (sentenza n. 467/2020), accogliendo un ricorso presentato dai legali di Inca Cgil di Alessandria di Inca, ritenendo che i requisiti sanitari da considerare per concedere la pensione anticipata per invalidità siano quelli stabiliti dall’articolo 2 della legge 118/71, che dispone “l’applicabilità della vecchia normativa in tema di età pensionabile in favore di tutti i soggetti invalidi, anche se con capacità di lavoro e quindi di guadagno, perché l’unico requisito posto dalla legge riguarda la misura dell’invalidità, che non deve essere inferiore all’80%, come nel caso esaminato in appello”.

Nel caso in esame la Corte d’Appello di Torino ha ribaltato la sentenza emessa in primo grado e ha respinto l’interpretazione dell’INPS di far prevalere il requisito dell’invalidità previdenziale su quello generico dell’invalidità civile, sulla base della quale aveva rigettato la domanda di pensionamento della lavoratrice disabile.

Accesso alle pensione anticipata di invalidità

Per l’accesso alla pensione di invalidità anticipata è prevista una finestra mobile di 12 mesi, il primo assegno previdenziale verrà quindi corrisposto trascorso questo periodo di tempo dalla maturazione dei requisiti. L’ammontare dell’assegno viene calcolato con i metodi normalmente utilizzati (retributivo, contributivo o misto) per la pensione di vecchiaia riconosciuta dall’INPS, senza penalizzazioni.