L’avvio del programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), previsto dalla Legge di Bilancio 2021 ma ancora non operativo, rappresenta un’opportunità per creare nuova occupazione: non a caso, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando lo ha incluso nella Riforma degli Ammortizzatori Sociali prevista in Autunno come strumento di rilancio delle qualificazioni ai fini del reinserimento lavorativo di specifiche categorie di lavoratori svantaggiati.
In particolare, si tratta di investire, grazie ai nuovi fondi Recovery Plan, nel reskilling di coloro che richiedono un ampio progetto di riqualificazione professionale e nell’upskilling di chi ha bisogno di aggiornare le proprie competenze. Per il programma GOL è prevista l’approvazione del decreto attuativo entro la fine di settembre.
A tal fine, le confederazioni Cifa e Confsal (parti sociali fondatrici del fondo Fonarcom), per l’accesso agli ammortizzatori sociali, propongono un maggiore coinvolgimento dei fondi interprofessionali, per loro natura già vicini al mondo delle imprese e dei lavoratori e già soggetti della rete nazionale delle politiche attive (Dlgs 150/2015). La richiesta è anche quella di affidare ai fondi le risorse da gestire in via diretta, abolendo il prelievo dello 0,30% oggi versato in via obbligatoria dalle aziende. Si tratta del contributo sul salario dei lavoratori che i datori di lavoro versano all’INPS per finanziare attività di formazione continua dei dipendenti (Legge 845/1978).
In generale, esistono anche strumenti (incentivi alla formazione) slegati dal meccanismo dei contributo obbligatorio versato dalle aziende con dipendenti, ma nel caso dei fondi professionali esiste la condivisione di obiettivi e strumenti, in tutti i casi finalizzati proprio all’upskilling o al reskilling dei lavoratori.
Per quanto concerne il programma GOL, l’obiettivo sarebbe quello di reinserire le figure penalizzate dalla crisi Covid e dallo sblocco dei licenziamenti, cercando di instillare competenze maggiormente spendibili in un mercato del lavoro che oggi si presenta con caratteristiche ed esigenze differenti rispetto a quelle dello scenario pre-Covid. Un’altra novità nell’ambito del programma Orlando sarebbe poi la ricollocazione collettiva: con la predisposizione di progetti che riguardano più lavoratori a rischio perdita del posto di lavoro a causa della crisi della loro azienda, proprio con il coinvolgimento di enti territoriali o altre realtà delle politiche attive.