Il sistema previdenziale italiano nel 2022 sarà probabilmente caratterizzato da numerosi cambiamenti, soprattutto per quanto concerne la possibilità di accedere alla pensione anticipata. Allo studio del Governo c’è una nuova riforma pensioni ma, nel caso in cui questa non dovesse essere attuata in tempo per l’inizio del nuovo anno, comunque nel 2022 cambieranno i criteri di accesso, perché torneranno in vigore i requisiti Fornero.
Pensioni 2022 tra ipotesi e certezze
Le ipotesi di riforma pensioni sono diverse, alcune più concrete ed altre ancora non ben definite. Quel che è certo è che dal 2022 per la pensione anticipata viene meno una possibilità di uscita, visto che il 31 dicembre 2021 terminerà la sperimentazione di Quota 100, che consente di andare in pensione con 38 anni di contributi e 62 di età. Tra le ipotesi di riforma pensioni avanzate da più fronti ci sono:
- pensione anticipata a 64 anni, con almeno 20 di contributi;
- i contratti di espansione per anticipo pensionistico fino a 5 anni dalla prima decorrenza utile;
- quota 41 per tutti e non solo determinate categorie da tutelare;
- smentito invece lo scivolo Brunetta per la pensione ai lavoratori del pubblico impiego con almeno 62 anni di età anagrafica.
Senza riforma pensioni e senza più Quota 100, dal 2022 resterebbero le sole regole introdotte nel 2011 dalla Riforma Fornero per andare in pensione senza penalizzazioni: pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 di contributi e pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, indipendentemente dall’età anagrafica. Il tutto senza contare gli adeguamenti all’aspettativa di vita ISTAT, che fanno aumentare l’età pensionabile di 3 mesi ogni biennio fino alla fine del 2026 per la pensione di vecchiaia e di 2 mesi ogni biennio dal 2027 per entrambe le misure (per la pensione anticipata l’adeguamento è stato bloccato fino al 2026).