Cresce la domanda di lavoro delle imprese italiane, che solo nel mese di giugno prevedono di attivare oltre 560mila opportunità occupazionali. Considerando il trimestre giugno-agosto, inoltre, sono 1,3 milioni le assunzioni previste seppure con alcune disparità a livello territoriale e settoriale. Secondo i dati diffusi dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, le offerte arrivano soprattutto dal comparto dell’industria manifatturiera con circa 106mila entrate complessive programmate e così ripartite:
- industrie alimentari (67mila entrate, +60,1% sul mese scorso);
- industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (55mila entrate, +49,1%);
- industrie meccaniche ed elettroniche (52mila entrate, +15,4%).
Per quanto riguarda la filiera del turismo, sono previste 99mila entrate (+48,2% sul mese precedente) anche tenendo conto dei contratti stagionali da attivare per il periodo estivo. Nel commercio, invece, sono previste 84mila assunzioni (+83,2% in un mese), nei servizi alle persone 73mila assunzioni (+46,6%) e nelle costruzioni 58mila ingressi programmati (+25,6%).
Rispetto ai livelli pre-Covid, le entrate complessive programmate mostrano un trend positivo con l’eccezione del comparto turistico. Non accenna a diminuire, inoltre, la percentuale delle assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento. Le figure più difficili da reperire sono quelle dirigenziali (52,0%), gli operai specializzati (45,9%), i tecnici (44,1%) e le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (42,5%).
Rispetto a giugno 2019, ad esempio, cresce del 95,2% la domanda di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni, ma anche i tecnici specializzati nella gestione dei processi produttivi sono figure difficili da trovare. Anche per le professioni sanitarie si riscontra una maggiore difficoltà di reperimento.