Trovata la soluzione tecnica per aggirare l’esaurimento fondi che ha di fatto congelato le domande di autorizzazione delle cassa integrazione con causale Covid inoltrate nell’ultima settimana: INPS e Ministero delle Finanze hanno reso noto che è stata approvata una specifica norma nel corso del Consiglio dei Ministri di venerdì 5 giugno, che consente all’Istituto di previdenza di sbloccate le domande ed autorizzare ulteriori periodi di CIG Covid.
In pratica, si farà ricorso a risparmi emersi in relazione ad alcune misure del dl 137/2020 ed alla rimodulazione di alcune
voci di spesa relative alle integrazioni salariali. Dunque, viene garantita la copertura finanziaria da 7,3 a 8 miliardi di euro. L’INPS potrà pertanto prendere in considerazioni le domande di cassa integrazione tenendo conto del tiraggio della spesa sull’autorizzato 2020.
Si riprende dunque con il processo di autorizzazione delle domande di cassa Covid, sospeso per alcuni giorni ai fini del superamento dei vincoli di legge. L’allarme era stato lanciato lo scorso 28 maggio, subito affrontato dal Governo e risolto con la norma approvata durante il CdM che ha dato il via libera al Decreto Semplificazioni, di cui però non era stata ancora fornita una ufficializzazione, lasciando nel dubbio molte imprese nonostante le rassicurazioni informali.
La nota INPS dell’8 giugno conferisce ufficialità alla misura, consentendo alle aziende che si erano viste sospese le domande di autorizzazione, di poter riprendere a seguirne l’iter, secondo i consueti canali previsti dall’Istituto di Previdenza. La cassa Covid del primo decreto Sostegni (dl 41/2021), lo ricordiamo, prevede 13 settimane da fruire entro il 31 giugno 2021 oppure 28 settimane da applicarsi entro il 31 dicembre 2021 per le imprese che utilizzano il FIS (fondo di integrazione salariale) oppure la cassa in deroga.