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Riforma pensioni: fumata nera per lo scivolo Brunetta

di Alessandra Gualtieri

4 Giugno 2021 09:10

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Il Ministero della Pubblica Amministrazione smentisce la possibilità di uno scivolo Brunetta per la pensione anticipata nella PA o di incentivo all'esodo.
Non c’è e non è mai esistito uno scivolo Brunetta.

Lo specifica una nota stampa del Ministero della Pubblica Amministrazione, smorzando gli entusiasmi di quanti speravano in un potenziamento delle formule che agevolano il ricambio generazionale nelle aziende e nella PA attraverso incentivi all’esodo per la pensione anticipata dei lavoratori vicini al requisito anagrafico per l’uscita dal mondo del lavoro secondo i criteri della Legge Fornero. Il cosiddetto scivolo Brunetta era emersa tra le righe come una delle ipotesi di riforma pensioni che si sperava potessero essere previste da qui a fine anno, magari inserite nella Legge di Bilancio per il 2022. Il riferimento specifico era alla Relazione di accompagnamento alle riforme inserite nel PNRR, su cui tuttavia il Ministero chiarisce:

Nelle linee programmatiche presentate alle Camere il 9 marzo scorso c’era soltanto un richiamo alle necessità di ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione e all’ipotesi di un meccanismo volontario di incentivi all’esodo, riferito peraltro solo a casi di dipendenti vicini all’età pensionabile o con professionalità non adeguate a cogliere la sfida dell’innovazione tecnologica.

Nel frattempo, nelle aziende private è stato potenziato il contratto di espansione (che prevede un meccanismo analogo a quello dello scivolo pensione) e resta in vigore la possibilità per le imprese di stipulare accordi di isopensione secondo i criteri della Legge Fornero. Sullo sfondo, l’imminente riforma degli ammortizzatori sociali del Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che dopo il Pacchetto di misure nel Sostegni bis potrebbe prevedere ulteriori meccanismi incentivanti per il ricambio generazionale, con conseguente possibilità di pensione agevolata. A fine anno, ora come ora, non ci sono novità concrete per una forma alternativa di pensione anticipata che eviti lo scalone di 5 anni dal prossimo gennaio, quando non ci sarà più l’opzione Quota 100. Tale formula era stata pensata proprio per agevolare l’uscita anticipata di chi era prossimo alla pensione, ed è stata particolarmente apprezzata proprio in ambito Lavoro Pubblico ed in particolare nel comparto Scuola.