Il PNRR può rappresentare un’occasione ed un’opportunità per investire in servizi di welfare a supporto dei caregiver familiari, in ottica di inclusione sociale (nella quinta Missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza c’è anche il finanziamento di progetti a tutela di famiglie in difficoltà e persone con disabilità affidati ai loro caregiver familiari in casa), visto che a livello normativo il supporto in termini di riconoscimento e valorizzazione di queste figure è ancora ben lontano, ancorato unicamente a legislazioni a carattere locale ma senza una omogeneità a livello nazionale.
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Iter della normativa
Il Disegno di Legge sui caregiver è ancora fermo in Senato (XI Commissione) mentre sono tantissime le persone che aspettano che venga approvato per vedersi riconoscere il lavoro svolto. Si tratta del DdL S.1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare). Un provvedimento importante per tutti coloro che si prendono cura di familiari disabili o non autosufficienti (si tratta al 90% di donne), perché prevede il riconoscimento come lavoratori, un minimo di stipendio e tutele per malattia, ferie e riposi.
Il 2021 è stato un anno poco proficuo per il disegno di legge sui caregiver: l’ultima discussione in materia risale al 12 gennaio scorso, nel corso della seduta della 5a Commissione permanente (Bilancio), durante la quale l’esame del provvedimento è stato per l’ennesima volta rinviato in attesa di acquisire la relazione tecnica richiesta dal Governo a ottobre 2020 e mai sottoposta a istruttoria.
=> Le disabilità per il riconoscimento dei caregiver
L’appello dei caregiver
Le associazioni dei genitori disabili hanno di recente rinnovato il proprio appello per affrontare una “non più procrastinabile emergenza”. In particolare, si chiede ai Ministeri Salute e Lavoro un censimento dei caregiver familiari italiani ed una valutazione del questionario che fotografa i bisogni connessi a questa figura e la drammatica situazione dei caregiver familiari italiani. Il cui lavoro, spiega l’Associazione, non può essere sostituito da interventi statali, ecco perché si chiede allo Stato italiano di riconoscere i caregiver familiari come lavoratrici e lavoratori.
Non chiediamo trattamenti di favore ma molto semplicemente di uscire dall’invisibilità. Chiediamo l’equo riconoscimento di ciò che facciamo da decenni.
Nell’appello viene anche chiesto di differenziare il riconoscimento del ruolo dei caregiver familiari tra chi svolge questo ruolo, magari da anni, h24 e chi lo fa part-time perché lavora. L’appello può essere letto per intero e sottoscritto a questo link.