L’outplacement rappresenta una strategia efficace per far ripartire rapidamente le aziende e le persone. Lo scenario attuale ancora caratterizzato dagli effetti della pandemia, infatti, rende necessario il potenziamento delle politiche attive volte a favorire nuovi percorsi di riqualificazione, mettendo in campo tutte le misure che possono aiutare le persone che lavorano nei settori in crisi, evitando che dopo un anno di immobilità diventino sempre meno occupabili.
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Secondo AISO, l’Associazione che rappresenta le società specializzate in Italia, il Governo dovrebbe incoraggiare l’adozione dell’outplacement, sgravando le imprese di una parte del costo e ricomprendendolo nei servizi finanziabili con i fondi interprofessionali, oppure includendolo in una delle linee del Recovery Fund dedicate al capitolo lavoro.
Nel corso del 2020, ad esempio, Intoo (società di Gi Group Leader nei Servizi di sviluppo e transizione di carriera) ha supportato oltre 1000 persone tra Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai, per lo più sopra i 45 anni, aiutandole a ritrovare lavoro nell’85% dei casi in circa 6,5 mesi. Se il 70% ha trovato impiego come lavoratore dipendente, il resto ha optato per l’avvio di un’attività autonoma, come free lance oppure di microimprenditorialità. Anche nei Paesi dove l’outplacement è obbligatorio, come in Francia, il tasso di rientro nel mercato è comunque intorno al 75%.
Le persone a cui l’azienda concede l’outplacement nel pacchetto di uscita, infatti, vengono affiancate da consulenti di carriera specializzati, che offrono supporto per individuare le opportunità dove possono essere competitive e per candidarsi nel modo più efficace.
Accelerare i tempi di rientro nel mercato del lavoro significa anche risparmiare risorse pubbliche: stimando 6 mesi medi di risparmio NASPI per persona, si arriva a quasi un miliardo di euro risparmiati per ogni 150.000 persone supportate. Abilitando la persona a trovare lavoro, l’outplacement incentiva la proattività personale, la responsabilizzazione sul proprio sviluppo professionale e la consapevolezza di cosa serve per mantenersi spendibili nel mondo occupazionale nel lungo periodo.
I vantaggi non mancano anche per le aziende che concedono l’outplacement, infatti una gestione ottimale delle uscite alimenta la social responsibility e preserva il clima interno per le persone che rimangono.