Smart working, ammortizzatori sociali, trasferte, ferie, permessi, rientro in sede dopo un contagio: questi i temi su cui verte l’aggiornamento del Protocollo condiviso per la sicurezza sui luoghi di lavoro rispetto al Coronavirus, firmato il 6 aprile da Governo e parti sociali unitamente a quello sulle vaccinazioni in azienda. Sostanzialmente, vengono confermate tutte le misure già previste (mascherine e dispositivi di protezione, accesso del personale e dei fornitori, pulizia, sanificazione, precauzioni igieniche, gestione spazi comuni, gestione persone sintomatiche) ma vengono anche recepite una serie di novità normative, in particolare relative allo smart working e al rientro di persone che hanno avuto il Covid.
Smart working
Vengono previste nuove disposizioni, sulla base delle novità introdotte dal DPCM anti Covid del 2 marzo (in particolare l’articolo 4, che esplicita l’obbligo del rispetto dei protocolli per lo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative, e l’articolo 30 che contiene specifiche regole su smart working e altri strumenti attivabili per le attività professionali).
Il protocollo prevede che le imprese dispongano il lavoro agile o da remoto per tutte le funzioni e i reparti che lo consentono, procedano a una rimodulazione dei livelli produttivi, assicurino piani di turnazione dei lavoratori dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili. Lo smart working dovrà continuare a essere privilegiato anche nella fase di progressiva ripresa delle attività, «in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause)».
Ammortizzatori e permessi
Le aziende che utilizzano la cassa integrazione, anche in deroga, devono valutare sempre la possibilità di assicurare che gli ammortizzatori riguardino l’intera compagine aziendale, eventualmente anche con opportune rotazioni del personale coinvolto. In via prioritaria, vanno comunque utilizzati gli strumenti già previsti dal contratto come i permessi (PAR – permessi annuali retribuiti, ROL – riduzione orario di lavoro e banca ore) e, in generale, tutti gli strumenti che consentono l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. Se questi non sono sufficienti, si utilizzano le ferie arretrate.
Trasferte
Viene esplicitata l’opportunità di valutare sempre, in collaborazione con il medico competente e il responsabile della prevenzione, l’andamento epidemiologico della delle sedi di destinazione.
Gestione persone contagiate
Oltre alle misure che era già previste dal precedente protocollo, viene recepita la circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020, per cui «i lavoratori positivi oltre il ventunesimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico effettuato in struttura accreditata o autorizzata dal servizio sanitario».