Si apre uno spiraglio per gli esodati rimasti senza stipendio né pensione e da anni in attesa di una nona salvaguardia: l’emendamento 61.04 (Mura, Serracchiani, Viscomi, Cantone, Lepri, Lacarra, Gribaudo) alla Legge di Bilancio 2021 è stato approvato (seppur con modifiche rispetto alla formula originaria, limitando il numero dei beneficiari da 3.500 a 2.400 soggetti, per motivi di coperture economiche). Lo comunica il relatore, Stefano Fassina (LeU):
Finalmente, un altro passo decisivo per saldare il nostro debito morale e politico con gli esodati, in attesa da 9 anni di poter andare in pensione.
In base alle anticipazioni di Fassina, la platea di esodati degli ammessi a salvaguardia potrà essere ampliata nel caso precludesse l’accesso alla pensione per altri soggetti esclusi in quanto l’emendamento approvato allenta i requisiti al pensionamento “per chi aveva visto ingiustamente stravolte le proprie prospettive di vita”.
In realtà, secondo le stime degli stessi esodati, il numero degli interessati alla nona salvaguardia sarebbe pari a circa 6.000 ex lavoratori, che invece secondo l’INPS sarebbero circa 4.500. Dunque, anche in questo caso, pur con la novità in Legge di Bilancio, si tratta di una copertura parziale che ancora non riesce a chiudere uno dei capitoli più incresciosi delle riforma pensioni Fornero.
=> Pensioni, proroghe in Manovra 2021 e Riforma dal 2022
La Manovra in arrivo, archiviando Quota 100 a fine 2021 e in attesa di una riforma previdenziale strutturale dal 2022, dovrebbe prevedere almeno due fondamentali proroghe: quella dell’APe Sociale per un altro anno e l’ampliamento dei requisiti per l’Opzione Donna, (per includervi un altra “annualità” di beneficiarie), così da garantire quanto meno una certa continuità con i meccanismi finora messi in atto per agevolare l’uscita anticipata di fasce più deboli sul mercato del lavoro.